Fortitudo Baseball

Il viaggio a Seattle:
solo per insiders...

I Seattle Mariners hanno accolto la nostra delegazione con impeccabile ospitalità. Maestro di cerimonie è stato per noi Hide Sueyoshi, Direttore Assistente allo Scouting Internazionale e Professionale.


Hide posa tra Pacini e Michelini

Appuntamento al mattino con Hide per un tour personalizzato dello stadio. Gli spalti completamente vuoti fanno tutta un'altra impressione, per nulla meno affascinante, rispetto al tutto esaurito a cui i frequentatori del SAFECO Field sono abituati


Uno sguardo sullo stadio vuoto


La visita inizia dalla tribuna stampa, la più grande d'America


La vista del campo dalla tribuna stampa


Al piano di sotto, il ristorante dei soci del club, dove si può pranzare prima della partita


Stesso ambiente: un ampio salotto per due chiacchiere dopo pranzo


Siamo al piano terra, nella clubhouse: questo è lo spogliatoio (locker room) dei giocatori


Un particolare degli "armadietti" (ma sono quasi delle stanzette) di tre giocatori, di cui rispettiamo la privacy come richiestoci. Il potere dei mass media è ormai tale che, come ci ha spiegato lo stesso Hide, mentre le telecamere dei network televisivi hanno in pratica libero accesso ovunque, i fotografi non sono più graditi da nessuna parte, né nella clubhouse né nella sala stampa


La sala stampa, utilizzata solo per conferenze particolari. Di solito le interviste si svolgono direttamente nella clubhouse


Siamo sul campo, fuori dal dugout. Il fondo è composto da una miscela di bluegrass del Kentucky e da due tipi di erba di segale sempreverde, per fornire la superficie ideale agli atleti, considerando il tetto chiudibile e il clima del North West. Il sistema di drenaggio prevede un circolo di acqua calda sotto la superficie erbosa, studiato appositamente per compensare lo scarso livello di luce diretta del sole. Per quanto teniate al vostro giardino, non gli dedicate certamente più cure di quante Bob Christofferson, Head Groundskeeper dello stadio, ne riserva a questo prato


La postazione televisiva dietro al piatto di casa base


Il dugout della squadra di casa è il punto migliore per riposarsi un attimo durante il giro


Appesi al muro del dugout, quattro telefoni collegano direttamente il Manager Lou Piniella al centralino per le telefonate esterne, al bullpen, alla tribuna stampa ed all'ufficio di Mr. Pat Gillick, il General Manager

Al termine del giro, ci è stato consegnato un biglietto per accedere alla suite privata del Management nella partita di sabato 28 luglio (quella della bambolina di Ichiro, di cui ci è stato fatto cortese omaggio). Il biglietto in sé appare già prestigioso


La vista dall'interno dell'Owner's Box (quello sopra le lettere "ECO" della pagina precedente), dove ci siamo recati per un breve saluto al Vice Presidente Roger Jongewaard, che ci fece visita a Bologna lo scorso anno, e dove abbiamo incontrato l'uomo che ci ha segnalato e caldeggiato Yoshimune Wakita: Ted Heid, Direttore dello Scouting nella zona del Pacific Rim. Estremamente simpatico e cordiale, Ted ha posato volentieri per una foto con il vostro cronista


La vista dalla suite privata, dove è stato celebrato il rito della firma del rinnovo dell'agreement fra i Mariners e la Fortitudo


La foto è purtroppo pessima, ma il suo contenuto impedisce di escluderla: subito dopo la sottoscrizione dell'accordo da parte del Vice Presidente Jongewaard e del Presidente Michelini, Mr. Wayne Norton, Supervisore dei Mariners per il Canada e l'Europa, che ha gestito in prima persona il rapporto con il nostro club attraverso il nostro Manager Mauro Mazzotti (che, ricordiamo, è lo scout europeo della franchigia di Seattle), posa per una foto celebrativa fra i nostri due dirigenti.


Dedicatomi con abnegazione al ruolo di interprete e di fotografo per quasi tutto il viaggio, non mi sono però fatto sfuggire l'occasione di una foto in compagnia di Nancy Woodford, responsabile degli accessi alla suite.

L'ospitalità di Wayne Norton si è estesa a tutto il resto della giornata: un passaggio dagli uffici della dirigenza, un cocktail di aperitivo, e la cena offertaci in un ottimo ristorante in compagnia del General Manager Pat Gillick


Uscendo dall'ufficio del General Manager

Missione compiuta, insomma. Come già detto, i dettagli dell'accordo saranno oggetto di un comunicato a parte. E' stato piacevole? Molto. E' stato riposante? Non proprio.


All'aeroporto

Appuntamento al 2003. Seattle vale sicuramente il viaggio.