Lo Speaker's Corner
Bologna, 31 maggio - 1 giugno 2002
ITALERI vs. Grosseto
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Egr. Speaker,sono ansioso di leggere il Suo angolo di questa settimana dopo questo inconveniente della doppia sconfitta interna ad opera del Grosseto.Non voglio pensare agli strascichi psicologici degli atleti (visto che a me ha lasciato influenza e ulcera), ma di certo non possiamo sorvolare su quanto accaduto nel week-end al Gianni Falchi soprattutto i confronti tra Shinada/ Seal/ Dalton/ Milano Vs Brosnan/ Marquez/ Soto/ Ramos.Appurato che il partente giapponese non è Wakita, tutti si erano esaltati dopo le trasferte di Nettuno ed Anzio, a mio avviso erroneamente (dato che Kelly, quest'anno non troppo stratosferico, ed altri non hanno fatto vedere palla a queste due squadre, ad eccezione del Parma), voglio soffermarmi sui due battitori. Mentre Dalton sta dando qualche segno di ripresa (ma è ancora poco), Seal rimane sempre ancorato sulla sua media partita dopo partita (anche se 16 RBI fanno pensare che batta quando serve), gli stranger degli avversari sembrano molto più in palla: Carvajal, Miller, Bautista, Mulligan (tagliato per motivi disciplinari con l'inconsistente Edmonson), Ametler, Antigua, Martinez, Tavarez, Carr, Pass (deleterio in difesa), Canate senza considerare gli oriundi (Lucena, Rosado, Buccheri, Ramos, Franco ...), insomma se ho azzeccato le divisioni tra comunitari e non, sono in parecchi a fare meglio di questi due.Visto che siamo il miglior attacco con 300 di MB, mi vien da pensare che con due veri bomber, saremmo ad oltre 325!Sul monte siamo a 2.57 di squadra e guarda caso solo Shinada e Milano sono livelli più alti (diciamo che Betto a 2,60 è in linea), con il primo che come partente nella gara del venerdì sera è il peggiore tra i partenti ed andrebbe bene ad una squadra di livello inferiore alla nostra. Certo non pretendiamo dei Tonkin (0,85 mpgl) o dei Sanchez, ma un pitcher che prenda qualche POP, non sono delle linee...Ricapitoliamo, Shinada-Seal-Milano-Dalton a casa, ci vuole almeno un partente, due rilievi (visto che siamo scarsi ad oggi), due battitori, poi bisognerà vedere se pescheremo meglio o peggio. Sono d'accordo, economicamente parlando, che sarebbe un cambio drastico, allora via Shinada e Seal, dentro un Closer oriundo (come già si vocifera nei dintorni) e un nuovo Esterno di potenza (come già più volte indicato andrebbe bene anche un prima base con spostamento di Liverziani a destra), se è vera la voce di Canseco, sono il primo a baciare il Presidente in ginocchio davanti a tutti. Ripeto, Santana in 1^ base non farebbe schifo, oppure in 3^ con Sheldon SS ed un nuovo Right Field.Comunque bisogna porre dei rimedi prima che sia tardi. Non critico nessuno, il mio è solo uno sfogo di un vero appassionato.Avendo Schmidt smesso di lanciare e DeLeon troppo caro (ammesso che sia ancora in circolazione), la scelta dovrebbe essere difficile (comunque credo che Mazzotti abbia da tempo in mano dei giocatori di scorta da far arrivare da oltre oceano).Sono consapevole del fatto che anche innestando solo un pitcher siamo superiori al Parma, ma se vogliamo davvero lottare per la Finale (poi si vedrà) dovremo fare qualche cambiamento. Accidenti al Parma che ha voluto tenersi Finetti (354MB, 3HR, 16 RBI)...FORZA ITALERI!UN SALUTO,Manuel ZagattiEssendo quasi sempre d'accordo con Lei, caro Speaker, auguro un stagione piena di gioie.----------CANSECO?!?!?
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Non ho improvvisamente deciso di occuparmi di basket anziché di baseball, o dei New Jersey Nets invece che della Fortitudo Bologna. E' solo che la frase di Jason Kidd, apparsa sulla Gazzetta dello Sport di domenica, mi ha singolarmente colpito, dopo il trittico che ha visto il Grosseto prevalere per due volte al Gianni Falchi.
A New York (o lì vicino) c'è una squadra a cui il pronostico non concedeva molto più di una stagione dignitosa, che per la prima volta in 26 anni raggiunge la finale NBA. E il suo campione più famoso identifica nello spirito di squadra e nella voglia di vincere le ragioni del successo. E poi, stigmatizza il nemico più insidioso del successo: l'egoismo dei singoli.
A me piacerebbe stare qui a parlarvi di un weekend di baseball un po' strano, dove abbiamo subito due sconfitte da una squadra, nostra diretta concorrente, vogliosa di riscatto dopo alcune prestazioni deludenti. Una squadra che ha usufruito di buone prestazioni dai suoi pitchers, anche quelli non trascendentali come Brosnan e Cretis, e che ha messo in bella mostra un battitore notevolissimo come Marquez, oltre a due "soliti noti" come Ramos e Rigoli. Due sconfitte che potevano anche essere tre, senza una splendida prova sul monte di Ricky Corradini (salvezza), in rilievo di un ottimo Newman, aiutata da una clamorosa presa al volo di Frignani nel momento decisivo. Mi piacerebbe dilungarmi su un doppio gioco Sheldon - Dallospedale - Liverziani che di sicuro sarebbe finito tra gli highlights serali dei networks americani, se si fosse svolto su un campo di Major League. Vorrei provare ad analizzare il passo indietro di Shinada, che ha concesso dieci valide al lineup avversario. Vorrei condividere con voi qualche dubbio sullo stato di salute di Dalton, che in condizioni fisiche normali non vedo come potrebbe lasciarsi passare una palla fra le gambe. Sarebbero forse appropriate un paio di considerazioni sulla classifica, che vede il Modena già agganciato alla zona playoff, ad una sola partita dal quarto posto, e contemporaneamente noi, secondi, con sole due partite di vantaggio sul sesto. Di tutto questo vi parlerei volentieri, e serenamente, perché quando ci si giocano apertamente le proprie chances si può vincere o perdere (ma qualche volta può piovere...)
E invece c'è qualcosa che mi preme di più. Ho un paio di sassolini da togliermi dalle scarpe. Concetti molto semplici, ma irrinunciabili. Il primo è che quest'anno a Bologna è stata costruita la più forte squadra di baseball degli ultimi dieci anni. Il pubblico se n'è accorto, e le affluenze al Falchi sono in crescita rispetto all'anno scorso. E' superfluo sottolineare che questa situazione si è creata grazie ad uno sforzo straordinario da parte di sponsor e dirigenti, uno sforzo che certo non garantisce il risultato finale, ma di sicuro presuppone un impegno massimo verso il comune obbiettivo da parte di tutti. Per questo sono stati inseriti, in un telaio già ottimo, campioni come Sheldon e Liverziani, grandi giocatori abituati a competere ai massimi livelli. Per questo i dirigenti sono pronti a sondare tutte le possibilità per cercare di migliorare ancora la squadra ove ce ne fosse bisogno. E per questo è necessario che tutti mettano in secondo piano le proprie beghe personali rispetto agli interessi della squadra. L'impressione di "scarsa coesione" di cui ho già parlato in passato si sta rafforzando. Se ci sono stati degli screzi, auspico vivamente che si ricompongano immediatamente, perché lo sanno anche i bambini (non c'è bisogno di Jason Kidd, in effetti) che ognuno per conto suo non si va da nessuna parte, e solo stando tutti uniti si possono affrontare le battaglie che ci aspettano.Non è scritto da nessuna parte che l'allenatore debba per forza essere la persona più affabile, diplomatica e comprensiva del pianeta: non è per quello che è pagato. Lui è pagato per mettere in campo la squadra che ritiene migliore. Può darsi che i giocatori che decidono la formazione (e i tagli dei compagni) siano in voga da qualche altra parte, ma di sicuro da noi non funziona così.
Secondo sassolino: gli stranieri. E' ovvio che ogni settimana che passa, l'argomento diventa sempre più pressante, perché si avvicina la scadenza di fine mese, oltre la quale ci si tiene quelli che si hanno. La lettera che ho pubblicato integralmente all'inizio di questo corner mi sembra offra una panoramica sull'argomento assolutamente esaustiva. Tutti e tre gli stranieri ci mettono dei dubbi, ma siccome non si possono sostituire tutti (sono possibili al massimo due tagli) è urgente che la dirigenza concretizzi quello che è riuscita a reperire finora sul mercato, e vi spiego perché. Il nucleo dei giocatori italiani è molto forte, e comprende veterani che ben poco avrebbero da imparare anche da giocatori americani di buon livello. Se in un nucleo di questo genere vengono inseriti giocatori scadenti, che credessero o meno di venire a giocare nel terzo mondo, e che però intascano compensi magari superiori a quelli dei giocatori di casa, è inevitabile che si crei una divisione nello spogliatoio. In questo sport più che in altri, il ruolo del giocatore straniero deve essere quello del trascinatore.
Siccome le nostre carte sono vincenti, vogliamo giocarcele tutte, e basta.
TUTTI A PARMA!
2002 Speaker's Corners:
20 maggio: Nettuno - Italeri
13 maggio: Italeri - Modena
7 maggio: Firenze - Italeri
29 aprile, Italeri - Codogno
10 aprile, preseason
3 marzo, preseason
7 gennaio, preseason- - - - - -