Fortitudo Baseball

Voci dal Club

Maggio 2001

 Con l'aiuto della traduzione di Alessandro Guidi, che ringraziamo, siamo in grado di pubblicare un'intervista a Yoshimune Wakita, il lanciatore straniero dell'Italeri 2001. L'intervista è stata rilasciata il 2 maggio. 

 

 

 Che tipo di Baseball hai trovato in Italia rispetto alle tue esperienze precedenti?          Rispetto alla mia esperienza negli Stati Uniti ho trovato un baseball molto più ragionato; ad esempio si gioca molto con i sacrifici e ci si basa molto di più sui segnali dei coach; qui la tattica è importante e in questo senso il gioco è più simile a quello giapponese. 

 

 Come giudichi l'impatto col Campionato italiano, nelle prime quattro giornate sei parso imbattibile.    Beh, è molto presto per dirlo. In linea di massima trovo positivo il fatto di dover lanciare una sola volta alla settimana; questo mi dà il tempo per lavorare ed essere pronto il venerdì sera. 

 

 Cosa ne pensi di Bologna, la Società, i Manager e i compagni.

   Mi trovo benissimo,  l'ambiente è splendido, sono tutti molto gentili e poi forse essendo io giapponese ricevo particolari attenzioni. Fra l' altro sono contento di essere alla Fortitudo anche per il rapporto che la Società ha con i Seattle Mariners. Questa squadra adesso è la più seguita in Giappone perché ci gioca Ichiro Suzuki, il miglior battitore del nostro paese.


 In Italia i lanciatori stranieri sono chiamati a recitare un ruolo importante per la loro squadra; spesso sono i partenti ai quali chiedere anche 7/8 inning o addirittura dei Complete Game come a Modena. Ti senti in grado di reggere tale ruolo?


   Come dicevo prima, se posso lavorare come si deve durante la settimana penso di poter tenere anche nove riprese; per un lanciatore le gambe in termini di tenuta sono tutto e facendo parecchia corsa posso fare bene in questo senso.

 

 

 Quali sono gli aspetti del Baseball italiano che ti hanno maggiormente impressionato, sia in positivo che in negativo.

   Mi piace molto lo scambio di saluti con gli avversari a fine partita. In negativo noto che ci sono pochi ragazzi o bambini a vedere la partita; sotto questo aspetto in Giappone è ovviamente molto diverso.

 

 Parliamo oltre il Baseball, come ti trovi in Italia?      Davvero benissimo. Il cibo ad esempio è ottimo e poi anche se non parlo ancora italiano la compagnia non manca di certo. Ho incontrato anche altri giapponesi che studiano e vivono qui a Bologna: molto spesso mi incontro con loro e questo mi fa sentire un po' a casa.

 

 Cosa si dice in Giappone dell'Italia?    Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio boom del Made in Italy, soprattutto a proposito della moda e del cibo. Per quanto riguarda il baseball, temo che la maggior parte dei giapponesi ignori che esiste un campionato anche in Italia...