Fortitudo Baseball
Note di pre-stagione
Siamo solo a fine febbraio, ma io so già che almeno una delusione dovrò sopportarla, nel corso del prossimo campionato.
Sì, perché con una squadra come quella che ci stanno allestendo i dirigenti della Fortitudo Italeri, io mi avvierò allo stadio ogni volta aspettandomi di trovarci almeno mille spettatori a partita. Invece, probabilmente, resterò deluso, almeno nelle prime giornate. Però ho fiducia che la delusione durerà solo fino all'inizio della partita, perché dal "Play Ball!" in poi credo che sarà uno spettacolo da non perdere.
Insomma, avrete letto sui giornali, oppure nella pagina dei comunicati stampa, di che razza di nomi si è arricchito il nostro roster. Vediamo di fare un riepilogo dei giocatori che non torneranno in biancoblù nel 2001, e vediamo da chi verranno sostituiti.
Marzo 2000
Marzo 2001
giocatore ruolo giocatore ruolo Gigi Bissa SS ![]()
Matteo Dall'Olio SS Fabio Giovannini OF / P ![]()
Daniel Newman P / OF Renato Bondioli DH / 3B ![]()
Ricky Matteucci DH Francesco Balzani OF ![]()
Ettore Finetti OF Francesco Piretti P ![]()
Fabio Milano P Alfredo L. Delgado P ![]()
Gigi Carrozza 1B / DH / OF Donald Schmidt P ![]()
Yoshimune Wakita P C'è bisogno di entrare nel dettaglio? Per alcuni giocatori della colonna di sinistra, sarebbe francamente addirittura ingeneroso fare paragoni con i corrispondenti della colonna di destra. Già da alcuni anni i frequentatori del Gianni Falchi sono abituati ad assistere ad ottime prestazioni del nostro parco lanciatori, ma per almeno altrettanti anni il tallone d'Achille della squadra è stato l'attacco. Pensate che l'anno scorso, quando abbiamo mancato i playoff (accidenti, lo sapevo che non avrei tardato molto a digitare quella parola...) per una sola partita, complessivamente la squadra è stata la penultima del campionato nelle statistiche offensive. Aggiungere cinque battitori come quelli che sono stati acquisiti, senza togliere nulla alla qualità che il monte di lancio è in grado di esprimere (non abbiamo mai visto Wakita, ma arriva in Italia dal Giappone con buone referenze americane), direi che legittima rosee speranze.
E' inutile stare a parlare adesso del piazzamento finale che è lecito aspettarsi (anche se questa è sicuramente una squadra da playoff), soprattutto perché bisognerà vedere anche le novità delle nostre avversarie. Una previsione, però, la voglio esprimere: quest'anno al Falchi ci sarà da divertirsi.
Io mi diverto già adesso, perché vado a vedere gli allenamenti...
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Avete visto che raffica di accordi con squadre americane stanno sottoscrivendo di questi tempi le formazioni del nostro baseball? Solo nelle ultime settimane, il Parma ha stretto un accordo con i Los Angeles Dodgers, il Grosseto con i Baltimore Orioles, e si parla in questi giorni di un accordo tra i Warriors di Paternò e i San Francisco Giants. I primi ad indossare maglie provenienti da una franchigia americana in Italia sono stati quelli del Nettuno, che da anni si presentano in campo con divise provenienti dai Cleveland Indians, ma il primo vero accordo tra società è stato quello che la Fortitudo ha concluso lo scorso anno con i Seattle Mariners. Da una parte, ci sarebbe da chiedersi come mai si sia dovuto aspettare tanto, visto che da molti anni le franchigie professionistiche hanno adottato un approccio espansivo nei confronti di tutti i mercati mondiali: per primi il Centro e Sud America, poi l'Asia, poi l'Australia, adesso finalmente, buona ultima, anche l'Europa (e in particolare l'Italia, che si affianca all'Olanda come unico paese nel nostro continente ad aver suscitato un interesse oltre oceano); dall'altra parte, credo venga spontaneo chiedersi quanto tempo ci vorrà prima che la coltivazione dei prospetti attuata in modo professionale renda possibile una migrazione dei nostri giovani talenti che sia un po' più che sporadica. Non ho dubbi sul fatto che uno stretto collegamento con il baseball professionistico possa fare benissimo al nostro sport: non solo perché abbiamo un sacco di cose da imparare, ma anche perché non c'è niente come il successo di un ragazzino italiano in America per far crescere l'interesse verso il baseball nelle nostre giovani generazioni. State tranquilli che, il giorno che un nostro connazionale (intendo uno che abbia imparato il baseball in Italia) dovesse avere successo in Major League (ma succederà mai?), comincerà a diffondersi il desiderio di imitarlo da parte dei ragazzini italiani (soprattutto quando verrà pubblicato l'importo del suo stipendio). Quando poi il caso si ripeterà più volte, allora davvero qualcosa di straordinariamente importante sarà stato fatto per il nostro sport, grazie al pionierismo di questi anni.
La Fortitudo è orgogliosa di aver aperto la strada alle altre società italiane. Il nostro Manager Mauro Mazzotti è in prima fila, a guidare questa lenta marcia di avvicinamento. Una cosa in più di cui tutti dovremmo essergli grati.
E' tutto per questa volta. Anzi, mi resta ancora da suggerirvi di non mancare agli appuntamenti di marzo al Gianni Falchi, dove avremo subito la possibilità di respirare la differenza di "clima" rispetto all'anno scorso. Si può vincere o perdere nello sport, ma sapere che i tuoi vanno in campo con la consapevolezza di poter battere chiunque, dà proprio una bella sensazione.
Il primo appuntamento è per sabato 10 contro il Reggio Emilia.