Overtime a Rimini di Kiko Corradini
Nel 1978, anno dell’ultimo mio scudetto come giocatore, a Rimini giocammo una partita rimasta impressa nelle nostre memorie per due o tre cose che accaddero in campo e fuori.
In Campo
La squadra di Rimini in quell’anno era fortissima e la partita, che avrebbe fatto saltare i nervi ad un robot, era arrivata al settimo inning sullo 0 a 0.
Avevo lanciato una no-hit fino al primo out dell’ottavo quando Gigino Mulazzani, che giocava in prima e che allora era un rookie, mi piazzò una “smanicata” che cadde dietro il cuscino di prima base, mi ricordo che tirai una dritta che mi rimase alta ed un po’ esterna (che Dio la maledica!!),…….onore all’avversario e un nastro infinito di “bestemmie” da parte mia, ma ….pazienza, eravamo primi in classifica ed in corsa per lo scudetto per cui era importante tirare la carretta e cercare di vincere. (prima cosa capitata)
“Tasi e tira” (stai zitto e tira) mi diceva il mio primo ruvidissimo ed indimenticato allenatore veronese, mutuando un motto dagli alpini che dovevano portarsi i cannoni in montagna a spalle.
“Tasendo e tirando” (stando zitto e tirando tutto quello che mi restava), arrivai alla fine del nono inning con una sola valida a mio carico e con il punteggio di 0 a 0.
Alfredo Meli ebbe pietà di me (anche perché per la stanchezza stavo cominciando a vedere la Madonna in bicicletta e a dare del Voi a persone che conoscevo benissimo da anni) e decise di sostituirmi all’inizio del 10mo con Vic Luciani che fino a quel momento aveva giocato in seconda.
Vic affrontò per primo il famoso Gigino Mulazzani che con 0 out e basi scariche gli sparò un triplo in campo opposto; con tutto il rispetto per Mulazzani credo che quella sia stata la migliore partita in attacco di tutta la sua carriera.
Mulazzani, arrivato in terza, era gongolante perché si sentiva l’uomo partita nonostante la giovane età e perché stava per vincere contro la squadra più forte del campionato; volata di sacrificio? Valida? Aspettare un out e piazzare una smorzata? Palla persa dal ricevitore? Lancio pazzo del lanciatore? Bastava anche una sola di queste “sfighe” e la mia squadra avrebbe perduto la partita.
Situazione di merda, bisognava inventare qualcosa!!
Ed ecco il mitico Toro che chiede tempo e fa una visita sul monte a Vic; facendo finta di parlargli per rincuorarlo gli dice “……..carica in fisso, non tirare a casa perché il rischio di una sfiga è troppo alto, non ti preoccupare e spara la palla esattamente sul cuscino di terza anche se io non ci sono sopra……” ai dubbi di Vic, Toro disse “…..non rompere le palle e fai come ti dico perché arrivi sempre secondo(???)” dopodiché Toro ritorna in posizione e si mette circa 2 o 3 metri dietro il cuscino di terza in corretta posizione difensiva.
“Leggendo” la posizione difensiva che Toro aveva preso, Gigino Mulazzani pensò subito che forse contavamo su battute in diamante per poter chiudere la ripresa senza punti; pensando alle nostre decisioni difensive ma anche, e forse soprattutto, alla sua prestazione in attacco, ritardò di una piccolissima frazione di secondo il suo rientro in base proprio nel momento in cui Toro da dietro si tuffava per prendere la palla che Vic gli aveva sparato sul cuscino di terza e lo toccava mentre aveva ancora il piede a mezz’aria prima di toccare la base. (seconda cosa capitata)
La ripresa finì con un fly all’esterno e con un rolling in diamante; la partita fini 1 a 0 per noi con un fuoricampo di Naldi all’11mo inning; Naldi era un lanciatore specializzato in rilievi che fino a quel momento non era entrato in partita. (terza cosa capitata)
fuori dal campo e durante la partita
Dovete sapere che Vic e Toro in quegli anni come lavoro facevano gli agenti di commercio per due ditte concorrenti e avevano infinite occasioni di conoscere persone.
Fin dalla partenza da Bologna per Rimini, Vic aveva assillato Toro raccontandogli di aver conosciuto una bellissima ragazza che lavorava credo in un bar; la ragazza, sempre secondo Vic; era talmente bella che Toro “…una così non se la poteva neanche sognare…”. (quarta cosa capitata)
Il tormentone, tra lo sfottò e la provocazione, durò tutto il viaggio, in albergo durante la cena prima della partita, durante i massaggi in spogliatoio, durante il riscaldamento prepartita, durante il batting practice, durante l’infield, dicendo “….Toro non sei nessuno, stasera resterai senza fiato perché lei verrà a vedere la partita e tu rimarrai di sale…...” forse la parola esatta non era “sale”.
Durante la partita venne a mancare la luce alla settima ripresa (quinta cosa capitata), poco prima che Gigino Mulazzani mi rompesse la no – hit, e io sono sempre stato convinto che questa cosa abbia contato su quel maledetto lancio che mi è rimasto alto forse a causa di un calo di concentrazione.
Durante la sospensione che durò a lungo, capitò la sesta cosa perché la ragazza della quale Vic ci aveva riempito le “tasche” per tutto il giorno, si presentò alla rete vicino alla nostra panchina e Toro, dopo averla vista, salutandola la abbracciò perché era stata una sua vecchia morosa; poi rivolto a Vic si limitò a dire “…..arrivi sempre secondo…..”
Queste cose le sono venute a sapere dopo perché in quei momenti io stavo facendomi un gran c….per mantenere la concentrazione e dovevo “taser e tirar”!!!!!