Lo Speaker's Corner
3 marzo 2002

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    Immagino che qualcuno stesse aspettando questa edizione del Corner (che esce a distanza di quasi due mesi dal precedente -- ma avete visto il calendario? quanto è lontano il 26 aprile!) per vedere con quale esplosione di entusiasmo avrei commentato l'annuncio del doppio colpo riminese che ha portato in biancoblù due pezzi da novanta come Sheldon (in prestito dal Milano) e Liverziani (in prestito dal Novara). Quest'ultimo, in particolare, è davvero un "sogno proibito", da anni. Mi ricordo che il nostro Direttore Sportivo Marco Macchiavelli mi confidò di essere in trattative con Beppe Guilizzoni per il giovane talento di Novara nell'inverno del 1996, prima che quest'ultimo, attraverso i buoni uffici di Mauro Mazzotti, spiccasse il volo per Seattle

    Come avevo detto due mesi fa, mi aspettavo una "campagna acquisti" ristretta ai soli giocatori stranieri (quest'anno uno in più) e al consolidamento del telaio che l'anno scorso, infortunio di Wakita a parte, aveva consentito alla Fortitudo di mettere in campo una squadra a tratti davvero entusiasmante. L'unico spiraglio che vedevo per qualche arrivo di giocatori "italiani" (ma lo dico solo adesso) mi sembrava venisse dalle polemiche scaturite in casa riminese alla fine di una stagione che aveva visto la corazzata romagnola portarsi a casa solo la Coppa Italia (meglio che niente, comunque). E infatti, i nostri rinforzi vengono proprio da Rimini. Certo, come ha dichiarato Liverziani nell'intervista con cui ha praticamente dato per primo la notizia del suo trasferimento a Bologna (in questo, tra parentesi, trovo un difetto di coordinazione tra gli organismi preposti, perché credo che l'annuncio avrebbe dovuto darlo per prima la società), la sua è una scelta di vita che da un certo punto di vista dovrebbe rattristare un po' tutti, perché ci dimostra come anche essere un grande campione valga poco o nulla, se giochi a baseball in Italia. Per cui lui ha scelto di venire a giocare nella città dove ha trovato un lavoro interessante. Però io credo che ci sia anche un po' di altro, che è giusto non dichiarare, ma che nondimeno può aver avuto il suo peso nelle decisioni prese dai due pilastri della nostra Nazionale. Ho l'impressione che un giocatore che viene a Bologna sappia già che troverà un buon ambiente, grazie alla dirigenza, al Manager e a tutto l'entourage, e che queste aspettative non restino deluse, cosicché poi tra i giocatori si sparge la voce che a Bologna "si sta bene". Insomma, voglio dire che non mi sento di escludere che se l'anno scorso il Rimini avesse vinto lo scudetto forse Sheldon e Liverziani sarebbero rimasti lì, perché magari il Presidente Zangheri non avrebbe dato a loro la colpa della stagione deludente. Non so cosa farà Vatcher, ma potrebbe anche non tornare nemmeno lui. Un giocatore che deve fare delle scelte considera tutti gli aspetti che quelle scelte comportano. Non voglio infierire, ma dopo le belle parole che il nuovo esterno dell'Italeri ha avuto per tutto l'ambiente che ha appena lasciato, leggetevi questo delirio proveniente dal Corriere di Rimini, tanto per cogliere il clima. Praticamente si sostiene che, alla luce del trasferimento di Liverziani a Bologna, "si spiegano tante cose", fra cui l'errore che l'esterno fece a Nettuno in gara tre dei playoff dello scorso anno. O ho capito male anche stavolta?

    Insomma, dov'è tutto il mio entusiasmo? C'è, ovviamente, perché credo che la squadra che si sta allestendo sotto le due torri sia davvero uno squadrone (ma attenzione, mancano ancora un paio di pezzi). Però devo francamente dirvi che non mi sento di fare proclami o tanto meno di smargiassare sulla nostra presunta superiorità sulle nostre concorrenti. La considerazione che la valenza di due acquisti come quelli di Sheldon e Liverziani è doppia, perché 1) sono due campioni di per sé, e 2) vengono sottratti ad una concorrente diretta, è sacrosanta. Però non voglio nemmeno scordarmi che i Campioni d'Italia non sono i riminesi ma il Nettuno, che a sua volta si sta rinforzando. Insomma, il mio feeling in questo momento è paragonabile a quello di uno abituato a guidare un'auto sportiva di buone prestazioni, diciamo medio alte, a cui improvvisamente venga regalata una Ferrari con cui deve cominciare a correre in Formula 1. Sono "preoccupato" per due implicazioni che una campagna acquisti di questo genere si porta automaticamente dietro: la prima è che quest'anno di sicuro si parte tra i favoriti (ma stavolta sul serio), e quando sei favorito la pressione aumenta, e puoi solo fare quello che ci si aspetta da te oppure deludere (a riprova, leggete la rassegna della stampa locale del giorno dopo l'annuncio: sia su Stadio che sul Resto del Carlino si trova già la parola "scudetto"...); la seconda è che più che mai quest'anno sarà obbligatorio riuscire a convogliare al Falchi un pubblico importante, perché non credo che questi acquisti derivino da una vincita al lotto di qualche dirigente, ma che piuttosto rappresentino un impegno, una scommessa appunto, sul successo della squadra in campo e sugli spalti. Certo, un primo passo importante sarebbe non dover rimandare per pioggia la gara del venerdì sera contro Rimini, Nettuno e Parma, come è incredibilmente successo lo scorso anno. Credo che sarà compito di tutti noi contribuire a far sì che, comunque vada, pur nell'impegno che tutti noi moltiplicheremo, stare vicino alla squadra sia ancora soprattutto una gioia e un divertimento, come negli anni passati. Accidenti, dopo soli due anni dall'arrivo di Mazzotti alla guida del nostro team, siamo già alla fine dell'età dell'innocenza...

    E' normale che, con queste premesse, l'interesse e l'attesa verso gli altri acquisti che la società dovrà effettuare prima di poter considerare completa la squadra crescano giorno dopo giorno. Rinaldo Paolucci scrive su Stadio che il terzo straniero potrebbe essere il riconfermato Ruben Santana. Ho provato a capire come si disporrebbe la squadra in campo e non ci sono riuscito. Secondo me l'arrivo di Sheldon conclude automaticamente l'avventura bolognese di Ruben. Mino Prati, commentando gli arrivi da Rimini, ha scritto su Baseball.it che il nostro terzo straniero dovrebbe essere un catcher, perché l'unico punto debole rimasto alla squadra è dietro al piatto di casa base. Questo mi dà lo spunto per esercitarmi un po' nella tipica attività invernale degli appassionati di baseball, cioè disegnare scenari futuri a scopo esclusivamente speculativo.

    Dunque, vediamo un po'. Devo premettere che non ho notizie sul ritorno o meno in biancoblù di Gigi Carrozza, un giocatore a cui è bastata una sola stagione per farsi apprezzare a tutti i livelli dall'intero ambiente bolognese. Se Carrozza rimane con noi, credo proprio che abbia ragione Prati. Gigi diventa il titolare in prima base, con guadagno per l'attacco e perdita per la difesa (rispetto a Russo). Ma ipotizziamo che Carrozza non torni (la questione è ovviamente legata al costo del giocatore, ingaggio più prestito dal Parma). Abbiamo allora due difensori eccelsi, Russo in prima base e Landuzzi dietro al piatto. Diciamo che uno dei due "patirà" dell'arrivo del terzo straniero. Potrebbe essere Bidi Landuzzi, che se davvero dovesse arrivare un catcher straniero potrebbe comunque ricevere una partita su tre (con lo straniero a DH), e magari giocarne un'altra all'esterno destro, con Liverziani spostato in prima per quella partita. Questo "giro" vedrebbe Russo, Landuzzi e Matteucci in campo due gare su tre e secondo me non sarebbe niente male, ma a una condizione: quella di trovare un catcher che davvero possa fare la differenza. Voglio dire, un grande battitore che sia bravo a ricevere, uno come Madonna, tanto per capirci. Vista la qualità di gioco che Landuzzi è in grado di esprimere quando riceve (il suo braccio è temuto, e giustamente, da tutti i corridori del nostro campionato), non mi accontenterei di nulla di meno. E se non si trovasse un catcher del genere? Ricordiamoci che Marco Nanni ha smesso di giocare ed è passato nel coaching staff, quindi resterebbe comunque la necessità di trovare un nuovo backup per Bidi, ma fatto ciò la posizione potrebbe considerarsi coperta. Allora la scelta del terzo straniero potrebbe orientarsi su un forte battitore, che giochi in prima o esterno ma basta che colpisca duro nel box, e a quel punto il Capitano potrebbe ritrovarsi relegato al ruolo di backup (ma sappiamo che Mazzotti gestisce con abilità queste situazioni, già l'anno scorso con l'arrivo di Carrozza ci si chiedeva quale spazio sarebbe rimasto per Bicio, e poi lui ha disputato una grande stagione). Insomma, non so se la nostra dirigenza sia orientata su uno specifico ruolo difensivo, ma non credo: ritengo che la priorità sia di trovare un battitore da poter piazzare in mezzo ad un lineup già temibile.

    Tutto quanto sopra sono solo chiacchiere. Ma del resto, con quasi due mesi ancora da attendere prima del fatidico "play ball" ufficiale, che altro ci resta da fare se non delle chiacchiere? Nella prossima edizione, si chiacchiererà del terzo straniero (spero) e del parco lanciatori.

 

   

Past Speaker's Corners:

7 gennaio 2002, preseason

Archivio 2001

Archivio 2000