Lo Speaker's Corner
10 aprile 2002
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Sembra che ultimamente ci sia un numero magico nelle campagne acquisti della Fortitudo, e questo numero è il sette. Per il secondo anno consecutivo, gli appassionati che frequentano il Falchi hanno la possibilità di osservare sette nuove facce a rappresentare i colori di casa. Sono andato a cercare un mio articolo di un anno fa, e ho trovato uno specchietto dove trionfalmente (e forse impietosamente) mettevo in fila i sette nuovi acquisti della squadra e li affiancavo ai giocatori di cui andavano a ricoprire il ruolo. Ve lo ripropongo, soprattutto perché mi sembra un'interessante misura del cammino percorso dall'inizio dell'era Mazzotti.
Marzo 2000
Marzo 2001
giocatore ruolo giocatore ruolo Gigi Bissa SS ![]()
Matteo Dall'Olio SS Fabio Giovannini OF / P ![]()
Daniel Newman P / OF Renato Bondioli DH / 3B ![]()
Ricky Matteucci DH Francesco Balzani OF ![]()
Ettore Finetti OF Francesco Piretti P ![]()
Fabio Milano P Alfredo L. Delgado P ![]()
Gigi Carrozza 1B / DH / OF Donald Schmidt P ![]()
Yoshimune Wakita P Qui, a parte il confronto Bissa/Dall'Olio (Matteo ha poi disputato un campionato strepitoso, ma Gigi è comunque un giocatore da Serie A), ci sono dei mismatch clamorosi. L'unica vera incognita all'epoca era rappresentata da Wakita, e mi ricordo che vedendo il lineup che si stava allestendo considerai che mi sarebbe andato bene un altro Donnie Schmidt. Il giovane americano fu molto penalizzato, vuoi anche per motivi caratteriali, dalle incertezze della squadra che gli stava dietro e dalle difficoltà dell'attacco a recuperare i punti subiti, ma riuscì a mostrarci buone qualità, che inserite in una squadra più forte avrebbero facilmente visto tramutarsi in vittorie delle ottime prestazioni che invece nel 2000 non furono sufficienti per vincere. Sappiamo tutti che il giapponese si rivelò poi molto più bravo del suo predecessore, anche se purtroppo non è riuscito a completare la sua stagione. A quella squadra, in cui i giocatori chiave apparivano essere Newman (un americano con passaporto italiano che lancia, batte e difende alla grande) e Carrozza (il tocco in più che dava al lineup una notevole profondità), mancava in realtà solo un pitcher in più, quantomeno in prospettiva playoff. Arrivò poi Incantalupo, che però al secondo giro non incantò quasi nessuno, e per di più se ne andò prima della fine, e sapete quanto poi soffrimmo sul monte di lancio quando si trattò di affrontare la serie di semifinale (tra l'altro, rimango dell'idea che avere una serie giocata sui ritmi dei playoff americani -- 7 partite in 9 giorni -- sia bello ed intenso, ma sproporzionato alle cadenze di un campionato in cui la regular season propone incontri solo nei weekend, o comunque tre partite a settimana).
Rifare lo stesso esercizio quest'anno ha una valenza sostanzialmente diversa: è un esercizio sicuramente non impietoso, probabilmente meno trionfale (l'ottima squadra dello scorso anno non aveva i margini di miglioramento di quella che nel 2000 aveva sfiorato i playoff dopo aver giocato buona parte del campionato "sopra la propria testa"), e dunque più intrigante. Teoricamente, tutte le squadre dovrebbero essere un po' più forti, dal momento che quest'anno possono schierare uno straniero in più. Teniamo presente inoltre che lo sfaldamento del Caserta si è tradotto in un arricchimento dei roster di tutte le nostre concorrenti dirette, ma non del nostro. E proviamo a ragionare un po' su quel che è lecito aspettarsi, partendo da uno specchietto come quello di un anno fa.
2001
2002
giocatore ruolo giocatore ruolo Gigi Carrozza 1B/OF ![]()
Claudio Liverziani 1B/OF Ettore Finetti OF ![]()
Scott Seal OF Ruben Santana 3B ![]()
David Sheldon 3B Fabrizio Russo 1B ![]()
David Dalton SS Marco Nanni C ![]()
Andrea Paganucci C Cristian Mura P ![]()
Matteo Nava P Yoshimune Wakita P ![]()
Ayahito Shinada P La squadra dello scorso anno si schierava così: Carrozza Dallospedale Dall'Olio e Santana nell'infield, Frignani Newman e Finetti/Neri agli esterni. Quest'anno, credo, vedremo Liverziani Dallospedale Dalton e Sheldon più Frignani Seal e Newman. Matteucci imperturbabile DH dall'alto dei suoi 45 anni (ma fra un po' bisognerà fare come con le signore, di cui non è opportuno rivelare l'età...). Cambia il backup di Landuzzi dietro al piatto (Paganucci al posto di Nanni, che sostituisce Alex Carati nel ruolo di coach), e cambia anche il terzo catcher (il giovanissimo Eugenio Monari, che gioca in Nazionale con i suoi coetanei, al posto di Mirko Belletti). Ovviamente quando lancia Newman ci sono aggiustamenti, ma non credo che la squadra possa risentirne troppo, dal momento che ci sono due backup di lusso come Dall'Olio e Neri (sempre ammesso che davvero Bicio Russo non ci ripensi, come io spero, e torni a darci il suo prezioso contributo anche quest'anno).
Interni: qui c'era un po' di spazio per migliorare, e mi pare che sia stato percorso. Avevo scritto, in sede di chiusura dello scorso campionato, che non avrei mai più voluto vedere Carrozza con una divisa diversa da quella della Fortitudo, e invece purtroppo la sua avventura bolognese è durata una sola stagione. Speriamo di non rimpiangere il giocatore, non ho dubbi che ci mancherà la persona. Però al suo posto c'è Liverziani, davvero un sogno proibito fino a poco tempo fa, che, al di là delle considerazioni tecniche, ha un vantaggio "intrinseco" rispetto a Carrozza: il suo cartellino non è di una nostra diretta concorrente come il Parma, ma è del Novara, e inoltre lui ha trovato un buon lavoro a Bologna, il che fa supporre che potremmo vederlo al Falchi per un bel po' (prospettiva rassicurante). Dall'Olio ha fatto un gran campionato, ma non gli si possono chiedere miracoli, e allora il mercato ci ha consentito di coprire la posizione di shortstop con Dalton, un americano che dai dati a disposizione non sembra niente male. Sono convinto che, a questo punto della sua carriera, per Matteo ricoprire il ruolo di primo infield utility rappresenti la soluzione ideale. Può giocare dappertutto, è una mazza rispettabilissima, e sollevato dallo stress delle tre partite credo che potrà rendere ancora di più. Non ho dubbi che lo vedremo in campo tutti i weekend. Santana, dopo averci entusiasmato con la sua consistenza in battuta e la sua simpatia, ha cominciato a mostrare la corda con diversi piccoli infortuni e un prolungato slump, che avrebbero comunque messo in discussione il suo ritorno per questa stagione. L'arrivo di Sheldon ci mette al sicuro: possiamo ricoprire splendidamente l'angolo caldo senza bisogno di ricorrere al mercato estero. In sostanza, mi sembra che l'infield sia migliorato nettamente.
Esterni: dal momento che Frignani, Newman e Neri li conosciamo ed apprezziamo per bene, dipende tutto da Scott Seal. Dalle statistiche che ho visto non ho elementi per sbilanciarmi: non certo un battitore da medie alte, ma se coltiva qui in Italia la propensione alla battuta da extra basi che ha già mostrato negli USA, da mancino in un lineup come questo, e se gioca bene all'esterno come credo, potrà starci tranquillamente. Non scordiamoci peraltro che all'esterno destro potrà presentarsi, all'occorrenza, anche Liverziani (il valore aggiunto di avere un Dall'Olio...), ed ecco che mi luccicano già gli occhi... Considerato che, in ultima analisi, perdiamo un ottimo elemento come Finetti per acquisire però un americano (a proposito, grazie, Ettore), credo che nell'outfield siamo almeno leggermente superiori ai livelli dello scorso anno. Se poi Seal si mette a legnare, festa.
Pitchers: Su Cristian Mura non è che le informazioni si siano sprecate, quest'inverno. Sappiamo che a fine campionato scorso aveva problemi al braccio, e se guardiamo lo specchietto dei movimenti del mercato del sito baseball.it ci troviamo che Mura rientra al Godo per fine prestito. Ora, non sono convinto che questo esaurisca l'argomento, perché se Cristian è sano è un giocatore da Nazionale. La mia speranza è che la situazione si evolva in modo che, anche se non dall'inizio del campionato, lui possa essere ancora con noi, perché se così fosse mi sentirei davvero di affrontare tranquillamente qualunque avversario in qualsiasi serie. Se invece Mura non sarà più con noi, il pitching staff resta contingentato a sei elementi, potendo però all'occorrenza avvalersi anche del braccio di David Sheldon, che non è proprio da buttare via. A parte Shinada e Newman, partenti per forza, ho l'impressione che tra Betto e Nava entrambi a posto fisicamente il primo potrebbe essere ancora lo splendido partente di un paio di stagioni fa e il secondo, con la veloce che si ritrova, potrebbe ricoprire quel ruolo di closer che non tutte le squadre hanno a disposizione. Si tratterà di vederlo all'opera in quel ruolo, che notoriamente richiede spiccata personalità, perché in fondo non va scordato che il ragazzo ha appena 21 anni. A portarci fino a lui, Milano e Corradini mi sembrano ottimamente attrezzati, e sono fiducioso che prima o poi sarò testimone del salto di qualità che mi aspetto da Ricky. Me lo aspetto perché trovo che gli competa assolutamente, e che a questo punto, inserito in una squadra davvero di vertice, gli potrebbe venire dall'ambiente che lo circonda, dalla maggiore convinzione nei propri mezzi e da un po' di grinta in più. Che Shinada ci possa offrire il rendimento di Wakita è un po' arduo aspettarselo (stiamo parlando di un pitcher che, finché è stato sano, era un W automatico quando saliva sul monte, e che viaggiava ad una media PGL a livelli di prefisso telefonico...), anche se i numeri, sulla carta, sono migliori di quelli con cui Yoshi si presentò l'anno scorso. Facciamo così: mi ricompro Donnie Schmidt un'altra volta. O meglio, uno Schmidt con l'approccio al lavoro di Wakita, ok? Newman ha già compiuto 38 berette, ma se io ho mai conosciuto due atleti in grado di ridefinire il concetto di età, uno dei due è proprio Danny (anche l'altro gioca in Fortitudo, ma ne ho già parlato...).
Insomma, che cosa ci possiamo aspettare da questa squadra? Io sono qui apposta per dire le mie sciocchezze, quindi non mi tiro indietro di sicuro. Questa è una squadra da finale scudetto, che non vuole necessariamente dire vincerlo, ma vuole sicuramente dire giocarselo fino all'ultimo. Quando sei lì, bisogna poi vedere chi hai davanti e soprattutto come stai, fisicamente e psicologicamente. Corro il rischio di trascurare il Parma, e spero di non dovermene pentire, ma di sicuro non resterò sorpreso se il Rimini (che attinge ad un mercato evidentemente più vasto del nostro, tanto da essere di nuovo lì tra le favorite dopo aver rivoluzionato la squadra), il Grosseto (che ha fatto degli ottimi acquisti sul mercato estero) e soprattutto il Nettuno (che mi sembra sinceramente la favorita, dopo aver preso anche Castrì) ci faranno sputare sangue. Noi saremo lì con loro, in un campionato che mi sembra promettere maggiore equilibrio al vertice e miglior qualità di gioco rispetto al recente passato, e se vorranno batterci dovranno sudare a loro volta. Dobbiamo essere lì in cima, perché se lo merita questa Società, che pullula di veri appassionati che danno l'anima (e anche un po' di fegato) per il bene della squadra. Se lo merita il Manager, che è il migliore nel suo ruolo, che, voglio ricordare, trascende ampiamente il decidere se rubare o no, o quando far salire il rilievo, o chi mettere a giocare in prima. Mazzotti è un vero Manager, che ha portato entusiasmo e professionalità in un ambiente in cui per anni noi siamo andati allo stadio per incontrare gli amici e fare due chiacchiere (sembra un secolo fa, ma non è così). Me lo merito io, perché non c'è un altro sito di una squadra italiana di baseball che vi rimpinzi di aria fritta come questo, e poi nessun altro speaker vi canta Take Me Out To The Ballgame al 7th inning stretch di ogni dannata partita. E, lasciatemelo dire, se lo merita il mio giocatore preferito, che da 14 anni porta il suo talento e la sua stravaganza in giro per i campi d'Italia senza essere mai arrivato fino in fondo: trattasi di Danny Newman.
Tra freddo e Nazionale, non abbiamo davvero avuto occasione di dare una bella occhiata alla squadra al Falchi, finora. Perciò, ricordatevi che il 20 aprile c'è il Blue F Ball, torneo a tre a cui parteciperanno il Grosseto (che l'ha vinto lo scorso anno) e la Fiorentina. Si giocheranno tre partite, alle 11.00, alle 15.00 e alle 18.30. Sarà solo una settimana prima dell'apertura della nostra stagione: il 26 aprile ospitiamo il neopromosso Codogno, il che significa, se non sbaglio, aprire il campionato con uno scontro Shinada - Kelly. Vi viene in mente un programma più succoso per "bagnarci i piedi"?
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