Lo Speaker's Corner
Bologna, 26-27 aprile 2002
ITALERI vs. Codogno
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Per la prima uscita in campionato, meglio affidarsi alle sensazioni piuttosto che a rilievi tecnici strettamente pertinenti (per i quali sarei peraltro inadeguato anche a metà stagione). Così esordirò compilando alla rinfusa un elenco di cose che mi sono rimaste in testa alla fine di questo trittico vincente con la neopromossa Codogno, e poi vedremo di ragionarci un po' sopra.
Shinada becca due homer dalla famiglia Comelli
Liverziani e Dalton l'hanno a loro volta cacciata al primo giro
Venerdì sera c'era un bel pubblico
Il Presidente Fraccari era in tribuna per il nostro Opening Game
Rimini e Grosseto hanno perso una partita
La sostituzione di Betto in gara tre
I nostri rilievi di gara tre
Renato Ferrini si sta appassionando al baseball?
I tabellini di Matteucci
Prime impressioni sui nuovi
Shinada becca due homer dalla famiglia Comelli...
Il primo potrebbe aver avuto un po' di aiuto dal vento, ma il secondo era proprio una gran legnata. Del resto Filippo Comelli si è già fatto un nome per conto suo, il prima base del Codogno è una buona mazza. Ma parliamo di Shinada. Certo, chi si aspettava Wakita 2 sarà rimasto sicuramente deluso, ma portarci dietro il fantasma del nostro primo giapponese avrebbe lo stesso senso che stare ancora a pensare com'era bravo Craig Minetto. E in fondo, se dovessi sperare di veder rappresentata di nuovo e uguale la vicenda del nostro pitcher straniero dell'anno scorso, equivarrebbe a tirarmi la zappa sui piedi da solo: Wakita ha retto mezzo campionato, e quando ne avevamo più bisogno purtroppo passava più tempo in sala massaggi che in campo.Per avere un po' di insight, ho intercettato Bidi Landuzzi, che lo ha ricevuto venerdì sera, e lui mi ha detto: ha una notevole varietà di lanci, ma strategicamente stiamo ancora cercando il lancio da preferire quando si tratta di "chiudere". E' vero, ha messo a segno nove strikeout, ma molte volte è stato costretto sul conto pieno, e questo l'ha stancato in fretta, anche perché non è ancora al top della forma fisica. Ho l'impressione che non abbia mai spinto al massimo. Questo è un pitcher con cui ci si può sbizzarrire a studiare delle strategie di gioco, dei game plans, perché il suo arsenale è molto vario.
Ho seguito Shinada molto attentamente, com'è ovvio, e vorrei brevemente raccontarvi la sua partita in cifre.
--1° inning: K1, K2, base1, K3.
--2°: flyout, K4, K5.
--3°: K6, flyout, HR, base2, groundout.
--4°: HR, K7, singolo (gran difesa di Frignani, sennò era un doppio), doppio, flyout, K8.
--5°: singolo, doppio, K9, groundout (con un out sulle basi).
Vorrei dire che, nonostante 4 PGL e 6 valide (di cui 4 extrabasi), ripensandoci mi sono proprio divertito a vederlo. All'inizio pensavo: forse il lineup del Codogno non è il test più attendibile, ma poi mi sono ricreduto. Allora, i primi due inning sono stati dominanza pura. Nel terzo, l'homer con due out lo ha spiazzato, tanto che il battitore successivo è andato in base con quattro lanci. Al quarto era già stanco, al quinto mi sembrava quasi a pezzi (il nono K, su Lono, è stato una sofferenza guardarlo). Se mette su un po' di fondo ed aggiusta le strategie come dice Bidi, io non vedo l'ora di rivederlo.Liverziani e Dalton l'hanno a loro volta cacciata al primo giro...
Benvenuti a Bologna, ragazzi. Sono sicuro che Claudio non è al 100% della sua forma, ma che bel giro di mazza! E Dalton, credo sia, al primo impatto, il più interessante dei tre nuovi stranieri. Timido fuori dal campo (ma poi si scioglie, se dobbiamo stare alla presentazione che ne ricevemmo a suo tempo), ha un atteggiamento un po' alla Derek Jeter quando copre l'interbase, voglio dire un po' arrogante senza essere fastidioso. Mostra una sicurezza superiore in ogni aspetto del gioco difensivo, sia col guanto sia quando si tratta di caricare la palla o al momento del rilancio (sempre perfettamente adeguato alla fretta del momento). Mi incoraggia che non abbia commesso errori, perché se uno così sbaglia poco è un signor interbase. Il fatto che poi nel box, dopo due K ai primi due turni, l'abbia cacciata da due nel momento che più contava (eravamo sotto e ci ha portato in vantaggio), per la sua unica valida della serata, ha già sciolto qualche cuore sugli spalti. Facciamo così: prima di dichiarare che abbiamo il diamante più forte d'Italia, aspetto qualche altra partita.Venerdì sera c'era un bel pubblico...
Non so il numero dei biglietti venduti, ma le tribune erano discretamente affollate, soprattutto considerando il freddo e l'avversaria neopromossa. Forse la notizia che quest'anno a Bologna abbiamo una seria contendente anche nel baseball si è sparsa anche fuori dalla zona Ponticella. E una cosa vi posso garantire: chi è venuto allo stadio, si è divertito di sicuro.Il Presidente Fraccari era in tribuna per il nostro Opening Game...
Sono convinto che gli argomenti di interesse di cui parlare con i nostri dirigenti non mancassero. Però mi porto dietro, solo parzialmente condiviso da altri, il rammarico di non avergli chiesto di lanciare la prima palla. Sarebbe stata una cerimonia breve, semplice, efficace e secondo me anche benaugurante. Pazienza.Rimini e Grosseto hanno perso una partita...
Allora, ricapitoliamo: il Nettuno ha vinto l'opening game della settimana scorsa col Modena (ripescato) per sei a cinque, dopo essere stato sotto cinque a zero. Il Grosseto ha sudato in gara tre ad Anzio (salvatosi all'ultima giornata dell'anno scorso) dopo aver perso al 12° venerdì sera. Il Rimini ha perso 10 a 5 sabato pomeriggio in casa contro la Fiorentina (neopromossa), nonostante nelle altre due partite abbia totalizzato un bel 31 a 1. La Fortitudo ha vinto sabato sera per 4 a 3 grazie agli errori difensivi del Codogno (neopromosso), con Marchini che ha lanciato la completa concedendo un solo punto guadagnato e collezionando ben otto strikeout con solo due basi ball. Il Parma, invece, ha rifilato un complessivo 44 a 4 al Paternò. Questo mi suggerisce due considerazioni. La prima è che vedo un aumento del livello tecnico generale (ovviamente grazie allo straniero in più), con squadre di seconda fascia molto agguerrite. La seconda è che ci sono squadre che ancora devono trovare il loro assetto. Questo è stato un po' anche il tormentone dell'anno scorso, quando abbiamo assistito a una girandola di biglietti aerei di sola andata da ingolosire qualunque tour operator. In particolare, però, spero che il Paternò ci riservi miglioramenti consistenti per il futuro. Me lo auguro, perché diversamente ci saranno nove squadre che spenderanno i soldi con cui avrebbero potuto ingaggiare un buon giocatore per andare in Sicilia a farsi un weekend di vacanza forzata.Vi ho appena dato un discreto esempio di political incorrectness.
La sostituzione di Betto in gara tre...
E' stato il momento più dibattuto del weekend. Il nostro Fabio Betto, reduce da un campionato in tono minore a causa di una imperfetta condizione fisica che lo ha condizionato per tutto il 2001, si è presentato al suo nuovo appuntamento con il ruolo di partente tirato a lucido. Nelle prime cinque riprese, ha affrontato solo un giocatore oltre al minimo (un singolo di Fontana). Una prova assolutamente dominante, fin lì. Nel sesto, dopo due veloci out, gli è scappata una palla, che ha colpito il Comelli esterno centro. Il battitore successivo, Luca Bassi (credo entrato perché lo staff tecnico del Codogno si era già deliziato a sufficienza della vista di Joe Pass in seconda base -- due errori su quattro chance difensive), ha smanicato un singolo a destra che ha spinto in terza il compagno. A questo punto, nessuno si aspettava neanche una visita, invece non solo Mazzotti è salito sul monte, ma ha chiamato Milano a sostituire il partente. Allora, le tribune si sono riempite di mugugni di disapprovazione, perché anche se stavamo vincendo quattro a zero c'erano ancora dieci out da fare. E ovviamente, man mano che il rilievo sciorinava la sua erratica prestazione, il mugugno saliva di tono. Allora mi è venuto in mente Giampiero Faraone. Ho ripensato all'anno scorso, quando in gara tre qui a Bologna rilevò Palazzetti, che stava perdendo due a uno e non dava apparenti segni di stanchezza, con Ricci che prese subito un homer da Newman. E ho risentito i tanti commenti di approvazione all'indirizzo del coach che da quest'anno guida la Nazionale, capace di risparmiare i suoi lanciatori per i momenti che contano (e di vincere lo scudetto a Rimini proprio grazie a loro). E allora ho pensato: di sicuro Betto è in pitch count (credo che ne avesse tirati 85), Mazzotti non ha dimenticato che in entrambi gli anni della sua permanenza a Bologna, il girone d'andata è stato il miglior momento della nostra squadra. Quest'anno vogliamo tutti che sia diverso, e bisogna che il pubblico sappia che, mentre chi deve lottare per primeggiare ha bisogno di tutto quel che può racimolare per strada, per una squadra di punta la regular season è un lungo training verso i playoff. Spero che questo sbocco di presunzione non mi si rivolti contro brutalmente, ma credo che l'esempio del Nettuno dello scorso anno (addirittura paradossale, visto il terzo posto in regular season strappato al Grosseto solo grazie al miglior bilancio negli scontri diretti) debba essere ben presente a tutti. Abbiamo i lanciatori contati, e bisogna preservarli in ogni modo possibile. Complimenti al Manager.I nostri rilievi di gara tre...
Sceso Betto dall'alto della sua grande prestazione, è arrivato Fabio Milano. In un attimo, è cambiata l'atmosfera. Un lancio molto esterno che ha toccato il guanto proteso di Bidi (perciò classificato presa mancata, ma non credo che ci possa essere una regola così rigida) ha portato a casa l'uomo in terza, e sul tentativo di out a casa del catcher che tirava da terra la palla si è infilata nel nostro dugout vuotando le basi. Il battitore che stava in quel momento nel box è poi stato camminato (scusate l'italiano), e meno male che subito dopo Comelli ha battuto dalle parti di Sheldon, che ha chiuso l'inning con un'assistenza a Liverziani. Il settimo si è aperto con due singoli, il che voleva dire il punto del pareggio in base senza out. Improvvisamente, Milano ha trovato il suo equilibrio, e complice la parte bassa del lineup codognese ha infilato due K e un groundout. Nell'ottavo, il leadoff cammina ancora, poi un K, poi due singoli di fila per il quattro a tre. Allora i cinque out che mancavano, improvvisamente sembravano cinquanta, e Corradini non si stava neanche scaldando (ha lanciato nel pomeriggio in rilievo dell'ottimo Newman). Il nostro rilievo oriundo appariva incapace di affrontare a viso aperto i battitori avversari, subendoli regolarmente. Allora Mazzotti ha proposto sul monte il terza base Sheldon, i cui trascorsi da pitcher sono noti, ma che non lanciava in campionato dal 1999. Con un pitching staff di soli sei lanciatori, credo che tutti sappiano che il braccio di Sheldon potrebbe darci una buona mano quest'anno, ma forse in pochi si aspettavano di vederlo sul monte già nel primo weekend. Ebbene, quello che ci ha mostrato David è stato un esempio di approccio alla partita da manuale, da cui immagino tutti i nostri pitcher possano aver tratto ispirazione. Ancora una volta complice la parte bassa del lineup avversario (a partire però dal quinto uomo, Francolini, autore di un fuoricampo sul tetto degli spogliatoi nel pomeriggio, e con due pinch hitters nel finale), Sheldon ha letteralmente preso a pallate i battitori che gli si sono presentati davanti. Francolini strikeout con tre lanci. Cipelletti out su Sheldon al primo lancio. Fine ottavo e vantaggio preservato. Nel nono, ancora un groundout sullo stesso Sheldon, Kappa 2 e Kappa 3. Fine dei giochi. In tutto, gli ci sono voluti la miseria di quindici lanci per far fuori cinque avversari. Ci è sembrato per un attimo di aver trovato il closer dei nostri sogni, ma mi sa che non sia così semplice. Comunque, una grande salvezza per Sheldon, ma una prova inquietante di Milano, che appare poco sicuro sul monte, il che è quasi il peggior difetto per un rilievo. A volte, come diceva sugli spalti un noto ed autorevole campione della Fortitudo del passato, i pitcher che non fanno i pitcher di ruolo hanno un approccio più immediato e semplice al lavoro del lanciatore. Senza preoccuparsi di fare il lancio perfetto ad ogni palla, tirano semplicemente strike, e poi si vedrà. Questo è un approccio che Milano deve assolutamente ritrovare, altrimenti sarà necessario correre ai ripari.Renato Ferrini si sta appassionando al baseball?
Ma avete visto le foto della settimana, ultimamente? C'è questo fotografo professionista, che già ci ha messo a disposizione tutto il suo lavoro dell'anno scorso, e che quest'anno ha preso a frequentare il Falchi con regolarità. Il miglioramento della sezione fotografica di questo sito ne risulta clamoroso, e vorrei dire che qui vedete solo una piccola parte del lavoro di Renato. Non ho parole per esprimergli la nostra gratitudine.I tabellini di Matteucci
Gara 1: 2 su 3 con un punto segnato. Gara 2: 3 su 4 con tre RBI, un bunt in valido (!) e una "quasi rubata" di terza base. Media battuta del weekend: 5 su 7 (.714). Speriamo che il tirotto alla gamba che ha sentito correndo in prima dopo l'ultima legnata non sia niente di serio.Prime impressioni sui nuovi
Di Shinada e Dalton ho già detto. Di Sheldon e Liverziani non parlo perchè non ho dubbi che ne avrò svariate occasioni in futuro. Paganucci ottimo nella sua partita (colto rubando l'unico che ci ha provato, e un RBI). Nava ha rilevato per quattro riprese Shinada: non è stato particolarmente brillante (e infatti non era soddisfatto neanche lui, due valide ma soprattutto quattro basi ball, con tre K), ma quattro riprese per cominciare non sono niente male, gli è stata assegnata la salvezza (il che significa, a termini di regole di classificazione, che ha lanciato "efficacemente"). Il più "indietro" di tutti è probabilmente Scott Seal, che non sembra girare la mazza con convinzione. Però l'anno scorso ha giocato in doppio A in America, e allora merita credito per forza. Tra un mesetto avremo di sicuro le idee più chiare.Un ultima notazione: venerdì sera c'era lo staff di baseball.it al Falchi per il play-by-play in diretta dell'incontro. Una bella iniziativa, che riguarderà una partita a weekend, e che avrà sicuramente un buon seguito da parte dei tifosi interessati, in particolare quelli che non possono disporre di radiocronache in diretta di tutte le partite come la Fortitudo.
Scusate la lunghezza del primo articolo di stagione, ma questo freddo weekend bolognese è stato davvero liberatorio. D'accordo che adesso le pause saranno contenute, ma aspettare fine aprile per vedere del baseball è stata una sofferenza. Il prossimo weekend scendiamo a Firenze (scendiamo in tanti, vero?), per affrontare la squadra che si è già meritata il massimo rispetto da tutti strappando un incontro in casa del Rimini. Buon divertimento a tutti.
2002 Speaker's Corners: