Fortitudo Baseball
Bologna,
20-21 aprile 2001
I volti lunghi e le espressioni meste dei giocatori del Paternò, mentre sabato notte si avviavano a salire sul pullman per il lungo viaggio verso casa, erano molto esplicativi. Erano le facce di chi ci ha creduto fino all'ultimo, ma non ce l'ha fatta. E io, che stavo aspettando i nostri giocatori all'uscita dallo spogliatoio per recuperare un po' delle foto che non avevo fatto nel resto della giornata per mancanza di tempo, ho provato un forte senso di simpatia nei loro confronti. Mi è venuto in mente quante volte anche noi siamo stati nelle loro stesse condizioni d'animo, in passato, pieni di rabbia per aver visto sfumare vittorie, contro squadre obbiettivamente più forti, che ci erano sfuggite per un soffio. E in effetti, da spettatore imparziale quale io non sono, avrei certo affermato che il Paternò aveva meritato di vincere la partita di sabato pomeriggio. Due valide nel primo inning per il primo punto. Un solo homer (il primo di Finetti) nel secondo per il due a zero. Ancora due valide nella terza ripresa per il terzo punto. Questo è tutto quello che il nostro potente lineup era riuscito a realizzare in undici inning contro Moceri (dieci ottime riprese per lui) e Bartolucci. Molti corridori lasciati sulle basi, in particolare nel quinto inning quando ci siamo ritrovati a basi piene con un solo out e non abbiamo segnato, erano solo di parziale consolazione per noi. E loro? Il primo pareggio con due punti (tre valide e una base ball) nel terzo inning, chiuso poi senza ulteriori danni da un doppio gioco. Il 3 a 3 siglato all'ottavo sfruttando due errori della nostra difesa. Poi, dall'ottavo all'undicesimo, la partita si è trasformata in un incubo collettivo per i nostri tifosi. L'Italeri ha racimolato un singolo di Carrozza al nono, ed uno di Finetti al decimo (poi colto rubando). Basta. Tredici at bat in quattro inning, uno solo più del minimo. Dall'altra parte, varrebbe la pena di seguire il play-by-play della squadra siciliana. Nona ripresa: Basi piene con due out, grazie a tre singoli, e l'inning finisce senza danni grazie ad una gran giocata di esperienza di Santana, che finge di tirare in prima su un singolo battuto su di lui da Rosso, e corre invece a far fuori il corridore in terza base che era nel frattempo partito per casa base. Decima: il Paternò lascia un uomo in terza. Undicesima: basi piene con un out, e Sforza batte in doppio gioco. Che altro dire? Come è finita, poi, lo sapete: al primo lancio del dodicesimo attacco Fortitudo, Ruben ha sparato la legnata liberatoria, e l'incontro è finito con una vittoria per 4 a 3 che per l'Italeri vale oro. Non solo perché con la tripletta di questo weekend siamo appaiati al Rimini in testa alla classifica, ma soprattutto perché una squadra che vuole andare lontano deve saper vincere anche quando gli altri giocano meglio, e dopo aver perduto 9 a 8 ad Anzio, perdere gara due col Paternò avrebbe significato che non siamo ancora pronti per farlo.
Per quanto riguarda la classifica, personalmente non ho intenzione di farmi prendere dall'euforia. E' vero che la prossima settimana il Rimini visita il Nettuno, ma è anche vero che il calendario è partito in discesa per noi, dandoci in successione un Parma ancora da costruire e tre squadre che dopo ventisette partite assommano in tutto quattro vittorie. A proposito, venerdì visitiamo il Modena, che sarà pure una squadra meno quotata della nostra, ma schiera sul monte un lanciatore che ci ha già battuto nel torneo Blue F Ball del primo aprile, e che sta dimostrando di essere in grado di far vedere i sorci verdi a chiunque. Il duello fra Wakita e John Kelly sarà senz'altro uno dei piatti forti del programma di venerdì prossimo, e se dovesse andare bene per noi, ci resterà ancora l'onere di non distrarci sabato. Poi, comincia un altro campionato per l'Italeri (Nettuno Grosseto e Rimini di fila), ma ne parleremo a tempo debito. Quello che mi preme sottolineare adesso è un altro aspetto, che non è direttamente collegato con le prestazioni sul campo. Io sono abbastanza vicino alla squadra, non solo perché vedo tutte le partite in casa e vado spesso in trasferta, ma anche perché mi capita di parlare con qualche giocatore in occasione delle foto che gli scatto per pubblicarle su questo sito. Poi, dopo le partite serali, vado in pizzeria e ci ritrovo la squadra. L'impressione che ho è che ci sia una buona coesione tra i compagni di squadra, rispetto per l'allenatore e disposizione a sacrificarsi per la causa comune. Come sempre succede nelle squadre forti, non tutti giocano sempre, ed è fondamentale che i personalismi cedano il passo al bene comune. Mi azzardo a fare un esempio: noi abbiamo Fabrizio Russo, il capitano della squadra, che l'anno scorso ha giocato 327 inning ma in battuta ha vissuto un anno decisamente negativo, non arrivando neanche a 200 di media battuta. Quest'anno, può succedere che Russo parta dalla panchina, perché magari in prima ci gioca Carrozza. Però Russo si è allenato con scrupolo, ed è visibilmente più forte dell'anno passato. Invece di lamentarsi perché gioca di meno, Russo si preoccupa di giocare meglio, e io sono contento quando lo vedo in campo perché i suoi AB se li sta palesemente meritando. Potrei fare altri esempi, ma il concetto mi sembra chiaro: si può vincere o perdere nello sport, ma se almeno ci si diverte non è mai un'esperienza da buttare via. Se non ci si diverte, vincere diventa obbligatorio, e non è mai facile.
Pubblico questa pagina alla domenica, intorno alle otto di sera, e vorrei dire che per preparare le mie pagine statistiche ho bisogno dei boxscore della FIBS come un affamato del pane. Beh, oggi ho dovuto aspettare le cinque del pomeriggio per vedere finalmente in rete il boxscore della partita di ieri sera, mentre dall'altra parte il nostro addetto alle statistiche mi aveva già mandato da un'ora il riepilogo completo dei dati aggiornati. Vorrei quindi da una parte lamentarmi del servizio che ci viene offerto dalla Federazione (che mi sembra decisamente peggiorato dall'anno scorso), e dall'altra rendere un doveroso ringraziamento all'uomo senza il quale la parte statistica di questo sito non sarebbe quello che è. Sto parlando di Renzo Moretti, segretario della Fortitudo Italeri, che oltre a sacrificare gran parte del suo tempo alla causa comune deve anche lottare contro le stesse inefficienze federali con cui si scontrano i giornalisti, che hanno bisogno di dati attendibili velocemente per poter scrivere i loro articoli.
Per fortuna, invece di lamentarci delle cose che non vanno, quest'anno abbiamo una squadra forte da goderci. Avanti così.
Past Speaker's Corners:
13-15 aprile 2001 - Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001 - Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001