Lo Speaker's Corner
Bologna, 11-12 maggio 2002
ITALERI vs. Modena
Lo "Speaker's Corner" è uno spazio autogestito che la Fortitudo Baseball concede al curatore del suo sito web ufficiale. Il contenuto di questa pagina non rappresenta il pensiero della Società, ma solo quello del suo autore. Eventuali commenti possono essere inoltrati via e-mail direttamente a lui, semplicemente cliccando sulla firma in fondo all'articolo. Per scrivere alla Società, invece, cliccate qui.
Ciliegina sulla torta di una settimana che ha visto Modena sui titoli di tutti i giornali (scudetto del volley, il Modena calcio di nuovo in serie A dopo una vita, la Ferrari prima e seconda --o meglio, seconda e prima--), la GB Ricambi, ripescata dalla seconda serie solo grazie allo squacqueramento del Caserta, dopo aver ceduto in prestito due pezzi pregiati come Kelly e Nava, sconfitta tre volte a Nettuno in apertura di stagione e poi due volte vittima dell'Anzio in casa, è venuta a far visita ad una delle legittime pretendenti alla finale del prossimo ottobre e si è portata a casa due bellissimi successi.
Li definisco bellissimi perché giunti al termine di due incontri appassionanti, e perché ottenuti ai danni di una formazione di caratura tecnica superiore, sconfitta grazie al miglior approccio alla gara, che come sappiamo ha un'importanza fondamentale nel nostro gioco. Non sarebbe bastato al Modena un Danny Newman in giornata-no per prevalere nell'incontro di sabato pomeriggio, ci sono voluti quattro errori della difesa bolognese contro nessuno degli ospiti. Però, siccome l'errore che più ci è costato, quello senza il quale i cinque punti modenesi del quinto inning non sarebbero stati segnati (il classificatore ufficiale non può dare per scontato un doppio gioco, per cui troverete che tre di quei cinque punti sono effettivamente guadagnati sul lanciatore, ma chi c'era sa che il doppio gioco che avrebbe chiuso l'inning senza punti era ben fattibile), è stato un semplice errore di esecuzione, compiuto in condizioni comunque oggettivamente difficili da uno dei migliori giocatori italiani, un giocatore che varrebbe da solo il prezzo del biglietto (anche se costasse di più), non ho difficoltà ad archiviare la partita come una sconfitta accettabile. Tra un errore di esecuzione ed un errore di approccio, preferisco sempre il primo. Infatti, personalmente, ritengo almeno altrettanto decisivo per la sconfitta uno sconsiderato tentativo di rubata di casa base effettuato all'ottavo inning, punteggio in parità, con corridori agli angoli, due out e Lele Frignani (cioè il battitore più in forma della squadra) nel box, privato della chance di portare a casa il punto del vantaggio. E nella gara dei lanciatori stranieri, recuperata domenica pomeriggio solo grazie ad uno straordinario e massacrante lavoro degli addetti al campo, non sarebbe bastato ai modenesi schierare sul monte l'ottimo esordiente Lopez a tener bravamente testa ad uno Shinada finalmente all'altezza della situazione, gli ci è voluta una maggior presenza di spirito nel momento cruciale. In quella occasione, a mio avviso e a differenza da quanto ho letto e sentito in giro, non è stato l'errore di esecuzione a fregarci, ma un lapsus mentale che ci ha impedito di reagire prontamente alla situazione. Tutti se la sono presa con chi non è riuscito ad effettuare il bunt che avrebbe messo in posizione punto due uomini con Newman (già autore di un doppio al quinto) in battuta. Io credo invece che, se il quarantenne Laffi (per favore non ritirarti) ha la prontezza di spirito per lasciar cadere la palla, sperando che l'arbitro non giudichi volontaria la sua azione, i corridori dovrebbero essere in grado di reagire altrettanto prontamente, e con palla per terra cominciare a correre. Di sicuro, l'out in terza non si sarebbe potuto evitare, ma almeno mi sarei risparmiato di vedere il terza base modenese correre da solo dalla terza fino alla seconda e toccare indisturbato il cuscino per la seconda eliminazione. Sulle discussioni seguite all'azione che ha fruttato due out al Modena e la chance di riacchiappare la partita a noi, Mazzotti è stato espulso, e francamente credo che avesse i suoi buoni motivi per lamentarsi. L'aspetto regolamentare è molto interessante, come sempre in questi casi controversi. Mi dicono che in caso di bunt, gli arbitri non sono tenuti a chiamare l'infield fly, e mi sembra anche giusto (se sbagli un bunt, non puoi pretendere che il regolamento venga in tuo soccorso). Però resta il fatto che l'arbitro ha la discrezione per decidere se una palla non viene presa al volo apposta, allo scopo di ottenere maggior vantaggio, nel qual caso può decretare l'out a prescindere dalla regola dell'infield fly. Infatti, questo è proprio quello che era successo: mentre la palla volava beffardamente per aria, nessun arbitro ha alzato il braccio, ma la loro prima decisione era stata battitore out, corridori fermi. Che gli arbitri abbiano il coraggio di cambiare idea dopo averci pensato per bene in tre, è una buona cosa, ma che la loro decisione finale sia stata quella giusta, io non lo credo proprio.
Però vorrei dirvi che se Mazzotti reagisce così duramente, ritengo che cerchi di difendere la sua squadra, o di spronarla, perché avverte un qualche disagio di fondo. Non ho dubbi che il Manager Italeri abbia la presenza di spirito per non perdere le staffe, se non occorre. Se qualcuno di voi segue il basket, si ricorderà di Dan Peterson che si metteva a ragliare contro gli arbitri apposta per farsi dare un fallo tecnico quando riteneva che la sua squadra avesse bisogno di una scossa. Ho l'impressione che la squadra sia un po' poco coesa, e qui passiamo inevitabilmente all'argomento stranieri. Per esempio, è evidente che i due americani sono stati piazzati terzo e quarto in battuta per metterli davanti alle loro responsabilità, ed è anche normale aspettarsi che gli venga concesso un po' di tempo prima di relegarli in fondo al lineup. Però lo vedono tutti che tra Liverziani secondo e Frignani quinto, invece di esserci un battitore di buona media ed un intimidatore ci sono due battitori mediocri, e soprattutto lo vedono i giocatori. Da questo punto di vista, ritengo che Dalton, riposizionato, abbia le caratteristiche per poter essere utile alla squadra (o meglio, diciamo che mi piacerebbe che l'Italeri fosse una squadra che si può permettere un lusso come Dalton, difensore eccelso ma battitore saltuario), ma Seal, che gioca un esterno destro ben lungi dalla spettacolarità e nel box dà l'impressione di girare la mazza a prescindere da quel che gli stanno tirando, settimo o ottavo in battuta non serve davvero a niente. Al suo posto, ci vorrebbe proprio quel battitore di potenza che era Ruben Santana quando stava bene, sempre in grado di cacciarla fuori, e sempre una spina nel fianco di qualunque lanciatore. E' proprio questo, mi sembra, che manca alla squadra.
Credo che qualche rinforzo arriverà, o almeno lo spero. Un pitcher, intanto, perché Sheldon non può essere l'unica opzione disponibile nella terza partita del weekend (e se non è l'unica, ma è la migliore, c'è da ragionarci comunque). E poi ci vorrebbe un battitore vero, da piantare al centro del lineup a preoccupare i pitcher avversari. Per adesso, in prospettiva trasferta di Nettuno, registriamo i progressi di Shinada, passato in una settimana da due a otto inning di autonomia, ci teniamo stretti i tre inning e passa del miglior Corradini visto sabato, e ci godiamo la lucida determinazione di Frignani e Dallospedale, implacabili spine nel fianco avversario, e la forma di Betto, che quand'è a questo livello non teme confronti. Insomma, i vecchi ci sono tutti. Quando cominceranno a suonare anche i nuovi, l'orchestra sarà pronta per gli spartiti più impegnativi.
2002 Speaker's Corners:
7 maggio: Firenze - Italeri
29 aprile, Italeri - Codogno
10 aprile, preseason
3 marzo, preseason
7 gennaio, preseason- - - - - -