Fortitudo Baseball
Bologna,
4-6 maggio 2001
Avevo dichiarato che non c'erano più motivi perché il Gianni Falchi non fosse finalmente affollato per il trittico contro il Nettuno, ma non avevo fatto i conti con il maltempo, che in questa prima fase della stagione ha già colpito l'Italeri per tre volte (il primo weekend col Parma, e Pasqua ad Anzio). E come se non bastasse, dopo le attestazioni fatte solo una settimana fa da questa pagina alla stampa locale a proposito della presenza costante di notizie sul campionato di baseball, almeno nelle edizioni di venerdì e di lunedì, proprio venerdì scorso il quotidiano sportivo Stadio è uscito per la prima volta senza uno straccio di articolo che informasse dell'arrivo del Nettuno a Bologna. Non sono nella condizione di commentare serenamente questo aspetto, ma voglio informare coloro che mi hanno scritto per condividere con me la loro indignazione sull'argomento (parlo di coloro a cui non sono riuscito a rispondere personalmente) che sono d'accordo con loro.
E che, in questo caso, il nostro quotidiano sportivo non abbia reso un buon servizio agli sportivi bolognesi, lo potrebbe serenamente attestare chiunque sia passato dal Falchi durante il weekend. Si è trattato infatti di un trittico ad altissimo livello emozionale, oltre che tecnico (un po' troppi gli errori, ma molte di più le grandi giocate difensive). Ed essendo di fronte una Fortitudo fortemente dotata di mentalità vincente come quella di quest'anno e una squadra sempre solidissima come il Nettuno (il Nettuno è il Nettuno e basta, non serve dire altro), non era poi così illusorio pensare che sarebbe andata proprio così. Per azzeccare il risultato finale del weekend, invece, sarebbe stata necessaria una discreta dose di ottimismo. Due delle tre partite sono state vinte dall'Italeri nell'ultimo attacco, domenica pomeriggio addirittura con due out, ed entrambe con il più classico dei closer che giocano nel campionato italiano, Juan Carlo Vigna, sul monte avversario. La terza, quella di sabato pomeriggio, ci vedeva in vantaggio solo di due punti a metà dell'ottavo inning. Ma alla fine, la Fortitudo si porta a casa tre vittorie contro un'avversaria splendida, mettendola addirittura a sei partite di distanza in classifica (buona comunque per il terzo posto nettunese, anche se in coabitazione con squadre inferiori ai tirrenici).
Ripeto, non fosse stato per il maltempo, questo sarebbe stato un perfetto weekend di baseball. La squadra allenata da Mazzotti, reduce da una bella serie di prove convincenti ma attesa al varco dell'avversario eccellente, è riuscita a salire di intensità per l'occasione, e come accade solo alle squadre forti, è stata aiutata anche dalla fortuna. Di solito, infatti, errori come quelli che sono stati commessi dai nostri difensori in momenti cruciali si pagano salati. Di solito, quando incappi in un arbitro le cui assurde chiamate (sinistramente ricorrenti con due strike a carico dei nostri battitori) ti costano dai due ai quattro out in una partita strettissima come quella di domenica, perdi. Invece, è capitato che il prima base avversario sbagliasse un'assistenza al suo pitcher da tre metri di distanza, per quello che sarebbe stato il terzo out del nono inning e avrebbe almeno mandato la partita di domenica ai supplementari. E' capitato che il partente avversario di gara due (Palazzetti), mancino che appariva in pieno controllo della situazione, sia stato tolto dal monte dopo uno strikeout ottenuto in tre lanci, con basi vuote e sotto di un solo punto (un out dopo, il rilevo Ricci ha incassato un homer da Newman). E soprattutto, ma questa non è fortuna, è capitato che, con la mazza in mano, l'Italeri abbia saputo sfruttare ogni occasione per fornire run support ai propri pitcher, e per rimontare lo svantaggio in cui si è trovata in tutte e tre le partite.
Noi continuiamo a goderci la classifica, ma davvero quello che di grande ci stanno offrendo i giocatori biancoblù in questo inizio di stagione, oltre alle vittorie, è proprio la mentalità che mostrano di avere in campo. I cinque punti segnati ad Anzio al nono, nell'unica sconfitta patita finora, ne sono un ottimo indizio, così come la vittoria a denti stretti per 4 a 3 col Parma, l'homer di Santana al dodicesimo che ci ha permesso di vincere 4 a 3 col Paternò, e i sette punti negli ultimi due inning per rimontare e vincere a Modena. Contro il Nettuno, sabato pomeriggio, abbiamo subìto cinque punti all'ottavo inning, e un solo homer di Casolari al nono ha fissato il punteggio sull'otto a cinque, ma c'è voluto un out a casa su assistenza da sinistra di Lele Frignani perché non fossero nove. Sul monte è salito Vigna, che nella ripresa precedente era stato perfetto, e il nostro nono attacco proponeva gli ultimi tre battitore del lineup. Chi avrebbe scommesso sulla vittoria dell'Italeri? Ebbene, Finetti, Landuzzi, e poi Dallospedale e Dall'Olio hanno battuto quattro singoli che hanno preparato il campo per Ruben Santana, fino a quel momento zero su quattro e autore di un brutto errore in difesa durante il disastroso ottavo inning. Triplo al centro. Nove a otto per la Fortitudo. Domenica, con il Nettuno al suo meglio, affamato di riscatto dopo due sconfitte e Cipriano Ventura (meraviglioso pitcher, dotato di grande personalità e di un arsenale di lanci assolutamente fuori dal comune) sul monte, ci siamo difesi come potevamo, cercando di limitare i danni. Wakita è sceso sulla terra, cavandosela comunque con tre PGL in 6.1 riprese (sei valide, di cui due homer, nove K, 3 BB, discreta prova per lui). Con i rilievi di Milano (1 punto non guadagnato) e di Corradini (perfetto per gli ultimi quattro out) siamo riusciti a contenere a cinque i punti totali del Nettuno. Solo che i nostri erano due. All'ottavo, risalito sul monte Vigna (particolarmente voglioso di riscatto dopo la sconfitta di sabato), abbiamo racimolato un punto grazie ad un errore difensivo. Ma al nono, eravamo ancora sotto di due, e ancora con la parte bassa del lineup. E allora singolo di Matteucci, triplo clamoroso di Lele Frignani, doppio di Dall'Olio, ed eccoci cinque pari senza neanche un out. Allo stadio non c'era più nessuno che riuscisse a stare seduto. Però nel baseball non c'è niente di scontato, ed ecco che portare a casa Dall'Olio diventa un'impresa titanica. Russo (autore dell'unico RBI della squadra fino a quel momento) va strikeout (speravo nel bunt, ma non c'è stato). Landuzzi va out sull'interbase, spingendo in terza il corridore. Dallospedale colpito. Newman batte sul prima base, che ha qualche difficoltà a controllare la palla, ma infine lo fa, e deve solo assistere a Vigna che è già sul cuscino di prima per raccogliere l'assistenza e mandare l'incontro agli extrainning. Ma il quarto errore dei nettunesi (contro i nostri tre) è in agguato, e Dall'Olio sta pestando il piatto di casa base nel momento in cui l'assistenza da pochi metri risulta sbagliata. C'è sufficiente baraonda per impedirmi di sentire la mia stessa voce mentre urlo nel microfono che abbiamo vinto ancora (come se gli spettatori avessero bisogno che glielo spieghi io). Insomma, questo lungo paragrafo vuole in fondo esprimere un concetto: questa Fortitudo si rifiuta di perdere, si rifiuta di accettare una sconfitta, e ha fatto suo il famoso motto di Yogi Berra: It ain't over 'til it's over, non è finita finché non è finita. Questo è davvero uno spettacolo che a Bologna si meriterebbero in migliaia, e non in centinaia come accade.
Il bello di Internet è che non ci sono problemi di spazio come sugli altri media, voglio dire che io potrei stare qui a scrivere per ore, per esempio sulle meravigliose giocate difensive viste nel weekend. Un noto esperto di major league presente al Falchi si è lasciato trasportare dalla perfezione dell'out effettuato da Dallospedale sul secondo battitore di sabato sera (tuffo laterale, palla presa di rimbalzo in piena estensione, scatto in piedi e assistenza perfetta in prima, il tutto nello spazio di un respiro), dichiarando che Roberto Alomar avrebbe avuto le sue difficoltà a fare una cosa del genere. Santana e Dall'Olio sono pure stati protagonisti di azioni difensive strepitose nella partita di sabato sera, a tutto vantaggio di Cristian Mura, che alla fine è risultato l'unico partente a portarsi a casa la vittoria grazie ad un'ottima prestazione (un complete game sfiorato). Newman ha lanciato sette ottime riprese sabato pomeriggio, scendendo in vantaggio dopo un'ora di interruzione per pioggia, poi ha sparato un homer sabato sera, e domenica ha esordito con un out in tuffo all'esterno centro, e poi ha tirato uno strike in terza base dall'esterno centro evitando l'avanzamento di un corridore. Però, pur non essendoci problemi di spazio, ci sono comunque problemi di tempo, e allora non mi resta che ricordarvi che abbiamo solo quattro giorni di pausa, e poi venerdì siamo di nuovo in pista a Grosseto, che vuol dire Otis Green e una squadra pericolosissima intorno a lui. Per chi non viene in trasferta, spero che ascolterete le radiocronache in diretta di Ciao Radio, e sono certo che nessuno vorrà perdersi l'appuntamento di venerdì 18 e sabato 19 maggio, quando riceveremo la visita dei Campioni d'Italia del Rimini per un duello che, comunque vada da qui ad allora, sarà uno scontro fra le prime due squadre in classifica.
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Note di chiusura. Alex Neri non ha potuto disputare gli incontri di questo weekend, a causa di impegni di lavoro, ed Ettore Finetti è stato vittima di un infortunio correndo sulle basi sabato sera (contrattura? stiramento? speriamo niente di più grave, ma è stato portato fuori a braccia).
La Fortitudo ha una nuova mascotte. Si chiama Emma Carati, è la figlia del coach Alessandro, ed è nata venerdì pomeriggio. Direi che ci ha portato più che bene. Complimenti ad Alessandro e a sua moglie Sabina.
In questo weekend, al Falchi, è comparsa per la prima volta una bandiera giapponese sugli spalti in occasione dell'incontro che vedeva Yoshi Wakita sul monte Fortitudo. Se fossimo in America, i media si impadronirebbero dell'evento decretando probabilmente l'inizio di una mania. Invece siamo in Italia, e in assenza dei media ci accontentiamo di goderci il sincero e compiaciuto stupore del nostro pitcher quando si trova davanti ad una manifestazione di simpatia come questa (gli succede spesso). A proposito, abbiamo un'intervista a Wakita che è stata raccolta grazie alla collaborazione di un interprete, e potete leggerla nella rubrica "Voci dal Club". E' interessante e ve la consiglio.
Past Speaker's Corners:
27-28 aprile 2001 - Modena - Italeri
20-21 aprile 2001 - Italeri - Paternò
13-15 aprile 2001 - Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001 - Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001