Fortitudo Baseball
Paternò,
22-23 giugno 2001
Le foto della settimana (scorsa...)
Questa settimana è proprio lo speaker ad essere in un corner... Non solo non sono andato a Paternò, ma non sono nemmeno riuscito a seguire le radiocronache con la necessaria attenzione. Tanto per dire, mi sono reso conto che Cristian Mura aveva lanciato 8.1 riprese perfette solo quando il prode Fabrizio Nanni, che ha seguito la squadra per le radiocronache, lo ha fatto notare dopo la base per ball che ha rotto l'incantesimo a soli due out dalla fine. Non ho dunque nessun titolo per parlare del weekend siciliano, dove ci è sfuggita una tripletta che era facile prevedere problematica (campo dove solo il Rimini ha colto l'en plein, e dove ci presentavamo con due assenze importanti come Wakita, tenuto precauzionalmente a riposo dopo il dolorino di cui vi avevo parlato la scorsa settimana, e Lele Frignani, appiedato da impegni di lavoro), ma da cui la squadra è tornata con ottime sensazioni.
Prima di tutto il capolavoro di Cristian, che fino a poche settimana fa sembrava un pitcher capace di esprimersi solo tra le mura amiche (scusate il gioco di parole). Poi il ritorno di Betto ai suoi livelli, che rappresenta letteralmente un'arma in più per la squadra. Non tragga in inganno la sconfitta, tutti hanno detto che Fabio ha lanciato bene. Per quanto riguarda Wakita, che si era comunque detto pronto a salire sul monte, non dovrebbero esserci problemi, e probabilmente lo rivedremo al suo posto contro il Modena (il 13 luglio il campionato riprende con un turno casalingo).
Di solito qui si parla solo della Fortitudo, ma come sapete in questo weekend si è consumata una delle pagine più intriganti della storia recente del nostro baseball. In Olanda per la Coppa Campioni, due nostre squadre si affrontavano per la semifinale, con il Rimini che già guardava oltre l'ostacolo San Marino e verso la finale col Neptunus di Rotterdam, consapevole di essere perfettamente attrezzata per riportare in Romagna il titolo continentale che manca dagli anni Ottanta. Sotto sei a zero all'ottavo, con due out e basi vuote, il San Marino ha trovato il modo di vincere sette a sei. Il baseball è proprio uno sport pazzesco.
Avrei già esaurito i miei argomenti, ma ho in serbo una sorpresa per voi: Maurizio Toppini, dirigente accompagnatore della Fortitudo nella trasferta catanese, ha aderito alla mia richiesta di scrivere qualche impressione sul weekend. Eccovi dunque l'articolo che mi ha spedito oggi, che a tutti gli effetti costituisce il "Corner" di questa settimana.
Si comincia dalla fine, cioè dalla terza partita, sul monte Christian Mura ed una prima base che non vede arrivare nessun uomo in casacca arancio fino a 8.1 riprese lanciate dal nostro pitcher. Poi quattro ball su Aluffi trasformano il perfect game in una splendida no-hit finale.
Magico!! Vivere il perfect game, che tu sia tifoso o giocatore, è una esperienza unica, le cose assumono un’altra dimensione e l’atmosfera è carica ed ovattata al momento stesso, con i compagni in difesa che assumono l’atteggiamento e la carica proprie di momenti decisivi e sono pronti a dare tutto per il loro compagno sul monte, mentre nel dug–out regna la cabala.
Chiunque è pronto a dare il meglio di sé e si mette a disposizione anche se infortunato, pur di poter dare una mano ed essere dentro quel “game”.
Un Mura in gran spolvero che ha trasformato una partita diventata quasi subito di routine in un evento che ha ripagato anche il pubblico siciliano che, rimasto deluso dallo stop di Wakita, ha potuto invece godere di questa prestazione.
Un grazie anche all’arbitro Montalbano a casa base. Al suo esordio in serie A, è stato all'altezza della situazione e non credo siano molti gli esordienti che possano dire di aver chiamato un quasi perfect game ed in tutti i casi una no-hit.
Di volata torniamo però alla prima partita, dove Yoshi è stato perennemente impegnato a firmare palline e cappellini, con tanto rammarico di non poter salire sulla collina.
Al suo posto Fabio Betto, di cui tutti noi stavamo attendendo il “ritorno”.
Una partenza indecisa, qualche situazione non fortunata ed una difesa incerta, hanno messo sotto la Fortitudo, ma più passava il tempo, più diventava importante la presenza di Fabio sul monte fino ad essere dominante, dimostrando di essere in recupero sulla durata, nella scioltezza del lancio e sull'efficacia.
Il campo di Paternò, con la sua erba tropicale soffice e gommosa, la calura pomeridiana, alleviata da un vento secco da deserto, la luce diversa, hanno creato qualche problema di adattamento alla squadra che ha commesso vari errori e non ha assolutamente aiutato il partente di gara uno.
Se poi andiamo a rivedere il lancio su cui Ricky Corradini ha subito il grande slam (N.B. le basi erano state caricate da “malgiocate” difensive) che ha chiuso la partita e le nostre velleità di rimonta, possiamo veramente parlare di “caso”.
Un ball alto , su cui non si va al 99% dei casi e che ha dato l’impressione che il battitore sapesse esattamente cosa gli stava per arrivare...
Come a volte si dice, una partita nata male!!!
Gara due, giocata alle 10 del mattino di sabato e dominata fino alla manifesta all’8° inning, ha mostrato la squadra che conosciamo, un solo leggero calo di concentrazione che ci è costato 3 punti e niente più. Un Newman un po’ sotto la norma, ma che ha tenuto ugualmente il monte da par suo fino ad essere rilevato da Corradini, dopo essersi tolto la soddisfazione di mettere a sedere Rizzo, l’uomo che aveva ottenuto su di lui l’homer da 2 punti dei catanesi.
Una trasferta particolare, con levatacce e partite giocate ad orari diversi, con il tuo miglior pitcher in panchina per precauzione, un campo ostico, a cui i difensori devono adattarsi in poco tempo. Tutto questo faceva di Paternò un trasferta da prendere con le molle e purtroppo abbiamo lasciato gara 1, ma il risultato finale è soddisfacente.
Un grazie all'ospitalità ed all'organizzazione dei dirigenti dei Warriors, ed un augurio a loro di poter crescere sempre più rapidamente, dopo aver dimostrato di poter essere importanti in serie A1.
Unico loro neo, un giocatore che dal dug out non ha avuto rispetto per il perfect game di Mura ed ha aperto bocca nel momento sbagliato, dimostrando di non avere la caratura per stare su un campo da baseball. Un perfect game si rispetta sempre sia da una parte che dall’altra e si cerca di non subirlo, usando la mazza e sfidando il lanciatore che quel giorno è in stato di grazia, dando il massimo delle proprie capacità tecniche.
Ora la Nazionale e la sosta prevista che ci dovrebbe ritemprare, dopo la lunga e vincente tirata.
A presto!
Grazie, Maurizio.
Lo speaker's corner si ferma, come il campionato, per due settimane, durante le quali la Nazionale italiana, alla prima uscita con il nuovo allenatore Davenport, partecipa al torneo di Rotterdam. Sono d'accordo con Mino Prati che auspica per il futuro la fine di queste interruzioni non necessarie al campionato, ma per i prossimi quindici giorni non ci resta che seguire le gesta dei nostri due nazionali, Danny Newman e Davide Dallospedale. Non è per scarsa fiducia nei giornali, ma se volete mantenervi informati vi consiglio di collegarvi direttamente al sito Baseball.it. A noi non resta che darci appuntamento per il weekend casalingo con il Modena. Inutile dirlo, andremo per la tripletta...
Past Speaker's Corners:
15-16 giugno: Italeri - Anzio
8-9 giugno: Parma - Italeri
1-2 giugno: Caserta - Italeri
25-26 maggio: Italeri - San Marino
18-20 maggio: Italeri - Rimini
11-12 maggio: Grosseto - Italeri
4-6 maggio 2001: Italeri - Nettuno
27-28 aprile 2001: Modena - Italeri
20-21 aprile 2001: Italeri - Paternò
13-15 aprile 2001: Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001: Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001