Fortitudo Baseball
Rimini,
17-18 agosto 2001
Rimini vs.
Lo "Speaker's Corner" è uno spazio autogestito che la Fortitudo Baseball concede al curatore del suo sito web ufficiale. Il contenuto di questa pagina non rappresenta il pensiero della Società, ma solo quello del suo autore. Eventuali commenti o richieste possono essere inoltrati via e-mail direttamente a lui, semplicemente cliccando sulla firma in fondo all'articolo.
Spero che il "cappello" introduttivo che da questa settimana troverete su ogni Speaker's Corner, inserito a posteriori sull'articolo a seguito di vibrate proteste ricevute presso la dirigenza della Fortitudo da parte di chi si è ritenuto offeso dal suo contenuto, sia sufficiente a diradare un malinteso che si trascina saltuariamente, ma da tempo. Se ci pensate, il nome Speaker's Corner significa proprio questo: un angolo per lo speaker. E' un angolino all'interno di un sito ufficiale, che la dirigenza della Fortitudo mi lascia (credo volentieri, perché altrimenti potrebbe togliermelo), ma senza averne prima concordato o controllato il contenuto, come ricompensa per il lavoro che svolgo curando il sito stesso e facendo lo speaker allo stadio. E per me è anche un lavoro in più, ma lo faccio volentieri proprio perché non devo riportarci veline societarie, ma solo il mio parere. Siete mai stati a Londra? Lo Speakers' Corner (plurale) è famoso in tutto il mondo per essere IL posto dove chiunque può salire su uno sgabello e dire quello che gli pare su qualunque argomento. L'unica cosa che fa la differenza è il numero di persone che si prende la briga di mettersi ad ascoltarlo. Mi resta l'impressione che questo stantìo malinteso abbia fatto comodo a qualcuno che aveva voglia di litigare (siamo già in presa diretta, visto?). Ma bando alle ciance. Eccovi l'articolo che già era in rete da domenica sera.
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Non sono sicuro che la trasferta di Rimini rappresentasse per la Fortitudo un appuntamento cruciale per definire a chi spetterà il primo posto in regular season. Certo, dal nostro punto di vista, dopo averne perse tre a Nettuno e vinte tre col Grosseto, non sembra indifferente incontrare l'una o l'altra in semifinale (sempre che il Nettuno riesca ad arrivare terzo, per ora sono ancora appaiati). Ma insomma, con Wakita da recuperare, Carrozza ancora fuori uso, e diversi nostri battitori in slump, ritengo che l'Italeri farebbe meglio a puntare il mirino direttamente su venerdì sette settembre. Lì si farà davvero sul serio, e ci sarà bisogno di tutti (già il mancato ritorno di Incantalupo ci penalizza). Allora non mi spiego l'utilizzo di Wakita, venerdì sera a Rimini. Io mi rendo conto che una squadra di baseball in Italia non possa accedere a pareri medici probanti, come invece dovrebbe succedere in America (dico dovrebbe, perché se mi offrissero di farmi visitare dal medico dei Boston Red Sox, che ha sbagliato diagnosi a ripetizione con personaggi del calibro di Garciaparra e Pedro Martinez, penso che declinerei). Però insomma, non credo che l'unico parere possa essere quello del giocatore, che dice "sto bene, gioco". Caspita, qualcuno dovrà pur dirgli, va bene, fammi vedere venti lanci in allenamento, e poi dimmi come stai, o qualcosa del genere. Wakita è salito sul monte venerdì sera, senza aver lanciato durante la settimana, e se non fosse stato per i suoi lineamenti facilmente riconoscibili, avrei detto che era Zambelli. Lento come al solito, ma un po' meno efficace. Per farla breve, non aveva niente. A fine primo inning eravamo già sotto tre a zero. Nel terzo poi, dopo un solo homer di Vatcher e due eliminazioni, due singoli consecutivi e un lancio pazzo avevano messo Sheldon in terza e Gaiardo in seconda. C'era Rovinelli alla battuta, e dopo di lui Baldacci, il nono del lineup. Base intenzionale? No. Singolo di Rovinelli, sei a uno per il Rimini, e partita virtualmente finita. Allora ho pensato, ma se non è una gara talmente importante da giustificare ogni tentativo per restare in partita, che cosa ci fa questo Wakita, palesemente sofferente, sul monte? Se è vero che la cura migliore per lui sembra essere il riposo, non sarà il caso di dargliene ancora, per cercare di averlo in condizioni decenti nei playoff? Wakita è rimasto in campo per quattro inning (poi sostituito da Corradini, che ha tenuto il monte da campione per gli altri quattro inning). Per quanto mi riguarda, l'ho visto per quattro inning di troppo. Scongiuro chi deve prendere queste decisioni di non farmelo più vedere fino ai playoff.
La rabbia per il senso di impotenza che mi ha provocato la prestazione di Wakita si è poi curiosamente stemperata nel resto del weekend. Il Rimini ha mostrato netta superiorità in ogni reparto, e ha meritato le tre vittorie che ci ha inflitto. Ora, però, a parte che non incroceremo più la strada dei Pirati fino all'eventuale finale scudetto, molte cose hanno il tempo di mettersi a posto. Tra tutte, metterei al primo posto il ritorno di Carrozza, il nostro cleanup hitter, che rende più profondo e molto più temibile il lineup bianco blu. Gigi ha saltato i famosi tre turni della verità (Nettuno Grosseto e Rimini), conclusisi tutti con una sweep (per fortuna, una a nostro favore). In sua assenza, alcuni battitori chiave hanno mostrato difficoltà. E' del tutto normale, e legittimo, che nel corso di una stagione non si possa tenere costantemente un ritmo di produzione elevato, e tra l'altro gli slump più visibili sono proprio quelli dei battitori più prolifici, coloro da cui ci si aspetta sempre qualcosa. Un po' di numeri. Santana ha ottenuto due valide negli ultimi venti turni (da oltre .400, la sua media è ora scesa a .365). Dallospedale 5 sugli ultimi 24. Dall'Olio 3 su 22. Lele Frignani 6 su 32. Questi sono battitori fondamentali per il nostro lineup, ed è lecito aspettarsi, oltre che giusto augurarsi, che nelle tre settimane che ci separano dai playoff possano ritrovare il loro ritmo abituale. Ci sono anche note positive, soprattutto Russo (ultimamente nella sua miglior forma degli ultimi anni) e Matteucci, entrambi a 10 su 32 negli ultimi tre weekend. Se loro, invece, riescono a mantenere lo stato di forma attuale, potremo rivedere, quando conta, il lineup in grado di mettere sotto pressione qualunque avversario, il che era la norma nel girone di andata.
Inutile che continui a fare diagnosi sullo stato di forma dei nostri pitcher, perché dovrei cambiarle ogni settimana. Le loro prestazioni, com'è frequente con i fuoriclasse, sono spesso imprevedibili. Una volta ci entusiasmano e la volta dopo lanciano così così. In questo momento mi sento di dire un paio di cose a braccio, anche a seguito dei soliti interminabili confronti di idee che condivido con gli amici al termine di ogni partita.
- Danny Newman ha la classe, le motivazioni e la personalità per essere il trascinatore della squadra nei momenti più caldi; da qualche tempo sta mostrando l'attitudine relativa, e se il fisico lo sorregge mi aspetto da lui molte soddisfazioni.
- Nella sciagurata ipotesi che dovesse mancarci Wakita anche nei playoff, impiegare Newman nella partita del lanciatore straniero mi sembrerebbe una mossa estremamente azzardata, perché ci metterebbe nella condizione di dover vincere quella partita a tutti i costi, oppure pregiudicare la serie.
- Nei panni di chi decide, proporrei al pitching staff di far partire Mura in gara 2, perché è ormai evidente che lancia meglio in casa che in trasferta. Al contrario, Newman ha più esperienza e carattere, e per lui fa meno differenza.
- Da qui ai playoff, sarebbe utile fare qualche esperimento, in sostanza per far riposare chi tira la carretta dalla primavera e contemporaneamente far prendere un po' più di "ritmo gara" ai rilievi. A chi potrebbe servire un po' di riposo? A Newman. A chi gioverebbe incontrare molti battitori? A Betto e Corradini. Mi sto allargando troppo? Sorry.
Durante questo weekend, i riminesi hanno inaugurato con grande enfasi un nuovo impianto di amplificazione nel loro stadio, che gli consente di far sentire molto bene musica e parole a tutto il pubblico. Per quanto riguarda la gestione dei suoni, vorrei immodestamente dire che abbiamo fatto scuola. Dopo di noi, adesso anche altre squadre hanno la musichetta per ogni giocatore quando va alla battuta. Adesso, anche a Rimini ci sono effetti speciali per commentare alcune azioni di gioco (es. il rumore di vetri rotti dopo un foul dietro la tribuna). Immagino che i tifosi del Rimini preferiscano la nuova situazione alla precedente (immagino, ma non sono sicuro), e trattandosi del mio settore mi sento di dare alcuni consigli al mio collega riminese. Primo, il volume è troppo alto, tanto da non consentire ai tifosi di chiacchierare più lontano del proprio vicino di posto nei cambi di inning. Tenere la musica troppo alta ha anche un risvolto negativo sul coinvolgimento del pubblico, il quale si fa progressivamente sostituire dall'impianto di amplificazione nel compito di sostenere la squadra. Io ho atteso invano un'assordante versione di Romagna Mia, ma in compenso ho potuto consolarmi con "Sono un pirata, sono un signore" di Julio Iglesias. Molto appropriato. Secondo, so che il giochino nuovo è sempre eccitante, ma diradare un po' gli interventi eviterebbe lamentele, se non dagli avversari, almeno dai tifosi locali. Se mentre il mio pubblico applaude io gli sparo una registrazione di applausi che copre completamente quelli dal vivo, è probabile che dopo un po' i tifosi smettano di applaudire. Il tono generale, inoltre, è molto da discoteca (ma in Romagna ci saranno abituati). Terzo, il buon gusto non si insegna, quindi qui non ho nessun consiglio da dare. Mi azzardo però a prevedere che, dovesse salire a Rimini per i playoff un nutrito drappello di tifosi nettunesi (o grossetani), potrebbero servire un paio di gonfi da palestra fuori dal gabbiotto dello speaker per evitare complicazioni. Una risata registrata come commento ad un errore di un giocatore avversario non è certo sintomo di sportività. Ultima cosa, e qui mi rivolgo anche agli arbitri, vorrei sapere se è il peso politico di Zangheri o una generica sudditanza psicologica nei confronti dei Campioni d'Italia a far sì che tre arbitri come Screti, Giabbani e Leone non abbiano niente da eccepire a dei "booh" registrati che commentano chiamate di lanci non condivise dallo speaker. Questa cosa, come altre sentite in questo weekend, a Bologna non le facciamo. Secondo me, se anche volessimo provarci (ma non vogliamo), ce lo impedirebbero.
Argomenti di chiusura, sparsi. Ho sentito che la decisione di sostituire Lele Frignani con Alex Neri per l'ultimo turno in battuta di gara tre ha lasciato perplessi alcuni tifosi. Non avendo una precisa opinione sull'argomento (da una parte, sta a vedere che Mazzotti non può sostituire un battitore -- a secco negli ultimi sette turni, peraltro -- se lo ritiene opportuno; dall'altra, Alex non è propriamente in gran palla, zero su otto complessivi nel weekend), ne propongo un altro, parallelo, e captato al bar da tifosi locali: ma che senso ha lasciare sul monte Marchesano per nove riprese e 130 lanci, in vantaggio per sei a uno, con quel che aspetta tutti i pitcher in chiave playoff? Mike Romano ha già ricevuto aspre critiche per non aver sostituito l'oriundo nella disgraziata semifinale di Coppa dei Campioni contro il San Marino, e considerando che il Rimini deve giocare non sei, ma otto partite nei prossimi quindici giorni, per poi affrontare gli "incontri ravvicinati" dei playoff, alcuni suoi tifosi sostengono che forse dovrebbe stare più attento alla gestione delle braccia dei suoi pitcher.
E sempre a proposito di Romano, è successo anche questo. Seconda parte dell'ottavo inning, gara due. Newman è sul monte, quasi alla fine della sua magistrale partita che lo vedrà ancora una volta sconfitto, come a Grosseto (quattro valide in otto riprese, di cui due al primo inning e due al sesto, fra cui l'homer da due di Vatcher che ha deciso l'incontro -- "one fucking pitch..." è stato il commento di Danny alla sua prova). Nel turno successivo, il nono, il nostro lineup propone nell'ordine Russo, sesto in battuta (1B), Finetti (RF, fin lì zero su tre) e Landuzzi, che ha appena sostituito Nanni. Mazzotti effettua le seguenti sostituzioni difensive: Russo va all'esterno destro al posto di Finetti, e Matteucci (fin lì DH) si porta in prima base. Questo significa, come si dice in gergo, "perdere il DH", cioè il lanciatore subentra nel lineup al giocatore che è uscito dal campo (nella fattispecie Finetti). Questi sono cambi difensivi, il cui scopo è di usufruire di un AB di Newman nell'attacco successivo. Naturalmente, mentre sei in attacco, non puoi farli, ma in difesa sì. Sto registrando i cambi sullo score, e quando alzo gli occhi vedo Romano in campo che chiede spiegazioni all'arbitro. La cosa si protrae per almeno due minuti, tanto da richiedere l'intervento anche degli altri arbitri. Romano non sembrava affatto convinto. Gli stavano spiegando le regole?
L'unico rilievo usato dal Rimini (che ha avuto tre ottime partenze da Kester, Cabalisti e Marchesano) è stato Joe Lisio in gara due, che ha ottenuto una faticosa salvezza. Entrato sul tre a zero con corridore in prima, ha portato a casa il tre a due nonostante due basi per ball e due valide. Quando è entrato, la musichetta che lo accompagnava era nientemeno che "Born To Be Wild" degli Steppenwolf (colonna sonora di Easy Rider). Lui sarà contento? A noi si era riaccesa la speranza...
Ho visto allo stadio una copia della Voce di Rimini (non era il Corriere...) che commentava la prematura fuoruscita dell'Italia dal Campionato Europeo. L'articolo diceva che i giocatori del Rimini si erano comportati bene, e che quindi era colpa degli altri se la Nazionale aveva mancato la sua prima finale da oltre quarant'anni. Fin qui tutto normale, sana parzialità da giornale locale. Ma nel bel mezzo dell'articolo sulla Nazionale, c'era una frase di questo tipo: A conti fatti, se il Rimini supererà la semifinale contro Nettuno o Grosseto potremo dire di avere lo scudetto già in tasca. La frase era completamente avulsa dal resto dell'articolo, e mi dispiace di non essere riuscito a procurarmene una copia perché l'avrei pubblicato integralmente. Se ci riesco, lo farò comunque prossimamente, ma a questo proposito, ho fatto un piccolo studio sulla distribuzione degli scudetti negli ultimi trent'anni (!),e ne è risultato quanto segue. L'Europhon di Milano ha vinto il suo ultimo scudetto nel 1970, chiudendo un'era che l'ha vista dominatrice. E' stata proprio l'Europhon, infatti, l'ultima squadra che è riuscita ad aggiudicarsi tre scudetti consecutivi, dal '66 al '68. Nei trent'anni successivi all'ultimo scudetto milanese, Rimini e Parma hanno vinto nove titoli a testa ('75, '79, '80, '83, '87, '88, '92, '99 e 2000 i romagnoli; '76, '77, '81, '82, '85, '91, '94, '95 e '97 i parmensi), con tre doppiette ciascuna, ma nessuna tripletta. Gli altri scudetti sono andati a Nettuno ('71, '73, '90, '93, '96 e '98), a Bologna ('72, '74, '78 e '84) e a Grosseto ('86 e '89). Gli amici romagnoli non prendano questa statistica per un augurio, perché non lo è.
Past Speaker's Corners:
10-11 agosto: Italeri - Grosseto
20-21 luglio: Nettuno - Italeri
13-14 luglio: Italeri - Modena
22-23 giugno: Paternò - Italeri
15-16 giugno: Italeri - Anzio
8-9 giugno: Parma - Italeri
1-2 giugno: Caserta - Italeri
25-26 maggio: Italeri - San Marino
18-20 maggio: Italeri - Rimini
11-12 maggio: Grosseto - Italeri
4-6 maggio 2001: Italeri - Nettuno
27-28 aprile 2001: Modena - Italeri
20-21 aprile 2001: Italeri - Paternò
13-15 aprile 2001: Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001: Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001