Lo Speaker's Corner
Grosseto, 23 - 24 agosto 2002
Grosseto vs. ITALERI


Lo "Speaker's Corner" è uno spazio autogestito che la Fortitudo Baseball concede al curatore del suo sito web ufficiale. Il contenuto di questa pagina non rappresenta il pensiero della Società, ma solo quello del suo autore. Eventuali commenti possono essere inoltrati via e-mail direttamente a lui, semplicemente cliccando sulla firma in fondo all'articolo. Per scrivere alla Società, invece, cliccate qui.


Le cifre del weekend

Le foto della settimana

Classifica del campionato

    Che cosa dovrei fare, esercitarmi in autocommiserazione, imprecare alla sfortuna, lamentarmi del fatto che la Fortitudo non ha la possibilità di giocarsi le sue carte a causa dell'incredibile serie di infortuni che la stanno colpendo ripetutamente? Certo, gli elementi li avrei. Adesso ve li elenco.

    -- Ayahito Shinada ha uno strappo alla coscia sinistra. Lo strappo è in via di guarigione, e per fortuna c'è stata una pausa di due settimane nel calendario del campionato che ha ridotto l'impatto del suo infortunio in termini di "partenze perse". Sta di fatto che Shinada a Grosseto non è sceso in campo per non mettere a repentaglio le ultime fasi della sua guarigione, e per la prima volta quest'anno Mazzotti ha dovuto rimescolare la sua rotazione. Ci sono buone speranze per il prossimo weekend, quando ospiteremo il Cus Ceci Parma. Sullo stato di forma del giapponese, solo il campo saprà darci un responso.

    -- Matteo Nava è tornato dai mondiali universitari con uno stiramento nella zona inguinale, che ne ha di fatto azzerato il contributo sul monte nelle sei partite finora disputate dalla squadra dopo la pausa. Utilizzato in gara due con l'Anzio, ha affrontato un solo battitore (Henry Santiago, F4) e poi ha chiesto il cambio. La sua indisponibilità per la trasferta di Grosseto era risaputa. Speriamo di rivederlo in campo il prossimo weekend, ma se ho capito bene sarebbe comunque precauzionalmente tenuto come ultima risorsa del bullpen.

    -- In gara uno con l'Anzio, Lele Frignani si è infortunato al tallone destro. Il giorno dopo, sul punteggio di 7 a 5, è entrato in battuta come DH al posto di Matteucci, siglando il 9 a 5 con un fuoricampo da due punti ai danni di Colaceci. Il suo giro delle basi ha ricordato a molti lo zoppicante Kirk Gibson mentre girava intorno a Dennis Eckersley nelle World Series (del 1988?) tra Los Angeles e Oakland. Nel turno successivo, ha ottenuto una base per ball, ed è anche arrivato fino alla terza spinto da due singoli consecutivi di Dall'Olio e Landuzzi, ma ci è arrivato zoppicando e due giorni dopo l'ho rivisto con le stampelle. A Grosseto non era nemmeno in divisa, e mi sembra che le probabilità di una sua presenza nel prossimo weekend non superino il 50%.

    Questa, da completare con la squalifica per due giornate di Newman che gli destinava la partenza in gara tre, era la situazione all'arrivo a Grosseto. Non dimentichiamo che Sheldon sta ancora giocando attraverso i postumi di una frattura alla mano, che Matteucci ha recentemente visto aggravarsi il suo slump a causa di un dolore alla schiena, e che lo stesso Dallospedale è tornato infortunato dai mondiali siciliani. Comunque, Betto sarebbe stato il partente di gara uno contro Heredia, mentre al sabato pomeriggio Fabio Milano avrebbe fatto il suo esordio come starter. Alex Neri sarebbe stato spostato all'esterno sinistro, Liverziani a destra e Dall'Olio avrebbe coperto il cuscino di prima. L'Italeri di quest'anno ha una discreta profondità (sette pitcher e dodici titolari da schierare in campo), per cui ad occhio la formazione che andava ad affrontare il Grosseto era del tutto degna di rispetto.

    -- Però, al suo secondo turno in battuta nell'incontro di venerdì sera, la mano destra di David Dalton veniva colpita in pieno da un lancio di Heredia (sarebbero stati quattro, alla fine della partita, i nostri giocatori colpiti), con conseguente corsa in ospedale per le radiografie alla mano, gonfia come un melone. Il responso dell'esame è stato il migliore possibile, niente fratture, il che significa che rivedremo probabilmente in campo il nostro interbase americano già dal prossimo turno. Intanto però, in campo era emergenza assoluta, con Dall'Olio che si era spostato al posto dell'infortunato interbase (Matteo grazie di esistere...) e Paganucci, ultimo dei titolari presente ancora in panchina, che era entrato per giocare in prima. A quel punto, se Mazzotti si voltava nel dugout, oltre ai pitchers vedeva solo il diciottenne Monari, il nostro terzo catcher, per altro ottima promessa del nostro vivaio, recentemente distintosi ai mondiali juniores. 

    -- Nel successivo attacco di casa, il terzo, Fabio Betto, che fino a quel momento aveva incassato solo il singolo d'apertura di Rigoli, eliminava Fommei con un flyout al centro, ma poi chiedeva la visita e dopo poco lasciava il campo. Abbiamo sentito parlare di un dolore alla spalla, di cui io non conosco i dettagli, ma il fatto che si sia manifestato così all'improvviso non mi fa presagire nulla di buono. Ho paura che anche Fabio sarà costretto a saltare la sua prima partenza di quest'anno. 

    -- Affrontando gara due con la formazione che aveva terminato l'incontro la sera prima, quindi con il solo Monari schierabile in sostituzione, Mazzotti è stato poi costretto a schierare anche il suo ultimo giocatore a causa di un infortunio alla spalla di Landuzzi, che è uscito al settimo inning e non ha più visto il campo nel weekend. Sono all'oscuro dell'entità del danno, ma se c'è anche solo uno spiraglio di recupero, Bidi lo sfrutterà di sicuro per rimettere subito in campo il suo grande cuore.

    Che ne dite? Ce ne sarebbe, di spazio per lamentarsi contro la cattiva sorte. Manca un mese ai playoff, e noi abbiamo svuotato completamente il dugout a forza di infortuni. Però, ci sono anche indicazioni positive. Chi era Grosseto venerdì sera, infatti, ha potuto essere testimone di una delle più belle prove di squadra che l'Italeri di questi anni abbia saputo regalare ai suoi tifosi. Con Dalton all'ospedale e Betto improvvisamente costretto ad abbandonare, mentre Corradini lo sostituiva effettuando tutto il riscaldamento direttamente sul monte, qualcuno avrebbe potuto farsi prendere dallo sconforto. E invece la reazione della squadra è stata straordinaria, e il simbolo di questa reazione è stato proprio il ventiseienne lanciatore bolognese, che ha scelto, con timing straordinario, proprio la partita dell'emergenza per sciorinare la più bella prestazione della sua carriera. Corradini ha condotto l'incontro fino al termine (6.2 inning) incassando la miseria di un singolo e una base ball. Zero punti e sette strikeout, fra cui due consecutivi su Ramos e Soto, a chiudere il sesto inning con due uomini in base, che hanno rappresentato l'apice della sua gara. Dietro di lui, la squadra ha aggredito Wilson Heredia, infliggendogli sei punti in neanche cinque riprese (quattro PGL), e portando a casa una limpida vittoria che è stata più frutto di determinazione che di effettiva dominanza offensiva (cinque in tutto le nostre valide).

    Nello scorso aprile, presentando la squadra e i nuovi acquisti, avevo dedicato un accenno particolare a Corradini, e avevo usato queste parole: sono fiducioso che prima o poi sarò testimone del salto di qualità che mi aspetto da Ricky. Me lo aspetto perché trovo che gli competa assolutamente, e che a questo punto, inserito in una squadra davvero di vertice, gli potrebbe venire dall'ambiente che lo circonda, dalla maggiore convinzione nei propri mezzi e da un po' di grinta in più. Beh, lasciatemelo dire, questa volta ci ho proprio preso in pieno. Sappiamo da tempo che Corradini possiede il talento per fare benissimo nella massima serie, ma la situazione di inizio campionato lo vedeva relegato al ruolo di "mangiatore di inning". Adesso quella situazione è cambiata, e Corradini si propone a questo punto come il nostro miglior rilevo, uno capace di tenere bassa la propria media PGL, ma soprattutto di vincere partite dure, anche soffrendo. Le due vittorie che Ricky ha messo nel suo record di quest'anno (insieme con tre salvezze) sono entrambe gemme (l'altra è la sua clamorosa uscita in gara tre contro il Rimini, quando lanciò sei riprese in rilievo concedendo solo due singoli e ci permise di vincere in tredici inning una partita importantissima). Sono felice per Ricky.

    Quello che è successo il giorno dopo non fa certo parte degli highlights della stagione Fortitudo. Due sconfitte, maturate però in condizioni differenti. Al pomeriggio, in vantaggio per cinque a zero, non siamo stati capaci di uccidere l'incontro, subendo poi la rimonta dei maremmani che alla fine hanno prevalso segnando sei punti. La partenza di Milano è stata legittima, anche se al quinto inning non ne aveva più e dopo due singoli e una base è stato avvicendato da Cerbone. L'oriundo, dopo aver sfiorato il miracolo di chiudere a zero un inning dove era entrato con basi piene e nessun eliminato, ha però poi perso il filo della partita, incassando sette valide e tre basi ball nelle sue quattro riprese. I sei punti segnati dai padroni di casa si sono rivelati sufficienti per la vittoria a causa della incapacità di quel che era rimasto del nostro lineup a colpire Niccolò Badii, che ha lanciato le tre riprese cruciali concedendo un solo valido, lasciando poi spazio a Ginanneschi per la salvezza finale. Aver smontato velocemente il partente De Santis non è stato sufficiente, e il risultato è stata una sconfitta. Alla sera (l'emergenza ci lasciava senza DH e con Matteucci in prima), la siccità offensiva si è protratta nei confronti dell'esperto Cretis, che contro di noi da buon ex lancia sempre bene, ma che solo un lineup poco tonico poteva lasciare sul monte per 7.2 riprese senza punti. Dall'altra parte Danny Newman era in serata di grazia, e ci ha bravamente tenuto in partita fino alla fine (dopo sette riprese aveva preso un solo punto), cedendo nel finale ad un notevole homer di Soto (contestato spesso dal suo pubblico nonostante i tredici fuoricampo finora messi a segno). Lo scorso anno, in Maremma, Danny prese solo due punti in 9.2 riprese, ma la Fortitudo perse anche quell'incontro, due a uno al decimo inning. Si vede che Grosseto non è il suo campo fortunato; vorrei sottolineare che è la prima volta, quest'anno, che Newman perde una partita. Del Grosseto, oltre ai tre venezuelani, hanno impressionato in particolare Rigoli e Gasparri, apparsi in forma smagliante. Se non pagherà troppo l'assenza di Ermini, le sue chance di playoff mi sembrano buone.

    Ci attende lo scontro casalingo con il Parma, sempre in corsa per l'ultimo posto disponibile nei playoff, che cerca di contendere proprio al Grosseto. E' necessario che la Fortitudo punti a fare bottino, per potersi presentare a Rimini in condizione di giocarsi il primato che ancora oggi condividiamo con i romagnoli. Il Rimini mi sembra il miglior esempio di quest'anno del fatto che non sono i pronostici a scendere in campo, ma i giocatori. Dato per sfavorito rispetto a Nettuno e Bologna per via delle numerose partenze importanti, scontando un rendimento non esaltante dai suoi due americani, e schierando da partente un lanciatore come Moceri, che assai poco aveva impressionato nei suoi due anni già passati in Italia, il Rimini è primo in classifica per un motivo molto semplice: vince le partite. Ne ha appena vinte due contro i Campioni d'Italia del Nettuno, riuscendo a superarli anche nell'incontro in cui i tirrenici schieravano forse il miglior lanciatore in circolazione, Juan Carlo Vigna, che per giunta a Rimini ha dato il meglio di sé. Abituata agli incontri importanti e in attesa di ulteriori rinforzi (Tom Urbani, che avevamo perso di vista, dovrebbe tornare proprio contro di noi), la squadra romagnola si affaccia al finale di stagione con tutte le caratteristiche del pessimo cliente.

    Della Fortitudo non c'è molto altro da dire: in buone condizioni di salute, non avrei dubbi sulla nostra capacità di battere qualunque avversario. Il carattere dimostrato servirà ancora, e sempre di più, in quel che resta della stagione. Però a questo punto tutti gli occhi li puntiamo proprio sullo staff medico, oggetto di una cortese ma ferma precisazione del Presidente Michelini a seguito del mio Corner della settimana scorsa. Lo staff medico c'è, e gli stiamo dando un sacco di lavoro. Speriamo che ci restituiscano in fretta tutti i nostri protagonisti.    

      

2002 Speaker's Corners:

20 agosto: Italeri - Anzio

29 luglio: Italeri - Nettuno
22 luglio: Modena - Italeri
30 giugno: Paternò - Italeri
17 giugno: Italeri - Rimini
10 giugno: Parma - Italeri
3 giugno: Italeri - Grosseto
26 maggio: Anzio - Italeri
20 maggio: Nettuno - Italeri
13 maggio: Italeri - Modena
7 maggio: Firenze - Italeri
29 aprile, Italeri - Codogno
10 aprile, preseason
3 marzo, preseason
7 gennaio, preseason

- - - - - -

Archivio 2001

Archivio 2000