Fortitudo Baseball
Lo Speaker's Corner
Bologna, 7 - 8 settembre 2001
ITALERI vs. NETTUNO
Gara 1 - Gara 2 

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Le cifre del weekend

Le foto della settimana

Classifica del campionato

    Un folto pubblico, una squadra competitiva, avversari di rango come i nettunesi costretti a far ricorso al loro riconosciuto "mestiere" da playoff (lamento sistematico nei confronti degli arbitri e rissosità spropositata rispetto agli eventi in campo) per creare pressione sull'ambiente circostante e restare a galla. In queste due prime partite la Fortitudo ha mostrato di esserci in pieno, di potersela giocare "fino in fondo" (come recitano le magliette indossate da decine di tifosi). Di più alla squadra non potevamo chiedere, chiudiamo il primo weekend di semifinale con una vittoria larga e una sconfitta decisa, alla fine, dalla sorte avversa.

    Gara uno dominata in lungo e in largo, più di quanto le fredde cifre possano far supporre: dieci valide a sette, un errore per parte, ma nove a zero finale. Danny Newman, schierato come partente nella gara riservata allo straniero, concede due valide nelle prime sei riprese e, leggermente calato, altre tre nelle due successive, lasciando a zero gli avversari per otto riprese. Una prestazione perfettamente all'altezza delle enormi aspettative che la sua crescita costante delle ultime settimane ha creato in tutti noi. Schierarlo in gara uno significa tra l'altro che, se Wakita potrà salire sul monte in gara quattro, tutti i pitcher lanceranno con quattro giorni di riposo. Mazzotti ha vinto la sua prima scommessa dei playoff (e io la perdo volentieri, avevo scritto che Newman in gara uno era troppo rischioso). Cipriano Ventura, sotto due a zero dopo cinque inning, finisce la birra al sesto, viene lasciato sul monte anche troppo e alla fine si ritrova con cinque punti guadagnati su di lui, senza nemmeno riuscire a finire l'inning, nonostante solo sei valide concesse (ma con cinque basi ball e un colpito). Contro di lui i nostri battitori restano a secco solo per le prime tre riprese, ringraziano al quarto per una base e un colpito che, con un singolo di Matteucci, consentono a Russo di battere a casa il primo punto con una volata, incassano addirittura un balk con uomo in terza per il due a zero nella quinta frazione, e dilagano al sesto (doppi di Russo e Neri, singolo per Lele Frignani, base ball a Carrozza). Regalando anche un colto rubando, segnano tre punti e chiudono la partita con autorità. Alex Neri, dal nono spot del lineup, tortura gli avversari con due singoli, un doppio, due RBI, due segnature e due prese in tuffo all'esterno centro che ne fanno il protagonista dell'attacco e della difesa. Con lui sugli scudi Bicio Russo (due su tre) e Ricky Matteucci (due su cinque), entrambi con un doppio e due RBI. Santana ottiene grande rispetto dai pitcher avversari, andando in base quattro volte per ball, e l'unica volta che lo giocano batte un doppio contro Masin, terzo dei cinque pitchers schierati da Faraone.

    In gara due affrontiamo il mancino Angelo Palazzetti, probabilmente il miglior pitcher del campionato (1.82 di PGL, meglio di lui solo Wakita), e gli opponiamo Cristian Mura (questa volta ci ho preso, in casa lo preferisco). Il nostro lineup, imbottito di battitori destri, sblocca il risultato al terzo inning: l'errore di D'Auria, che non controlla la battuta del leadoff Dallospedale, è decisivo solo per il PGL di Palazzetti, che resta a zero, mentre d'altro canto l'oriundo ci mette del suo riempiendo le basi con un singolo concesso a Santana e una base a Finetti. La successiva valida di Carrozza vale il due a zero. Da lì in poi, però, la Fortitudo viene domata, ottenendo tre singoli ben distribuiti nelle restanti sei riprese. Allora ci si concentra sul nostro monte e sulla difesa, perché nessuno si aspetta che il Nettuno resti a bocca asciutta per diciotto inning. Mura però è fenomenale, non concede che briciole nelle prime sei frazioni, rischiando solo al terzo a causa di un errore della difesa. Al settimo, dopo quattordici inning senza punti nettunesi, D'Auria batte subito un doppio a sinistra, e un out dopo c'è il secondo errore dei nostri, che consente a Patrone di arrivare salvo in base. Cristian si disunisce e concede una base ball a Ubani. Viene avvicendato da Mazzotti, chiudendo senza punti concessi e con solo tre valide (sei K e tre BB) la sua maiuscola prova. Non è facile per un rilievo entrare a basi piene con un out, ma questo è ciò che aspetta Fabio Milano: il suo primo lancio, inspiegabilmente, colpisce addirittura la maschera del catcher e schizza via, e con questa palla mancata entra il primo punto nettunese. Dopo l'insolito incidente, Milano riesce a mettere al piatto entrambi i battitori che affronta, chiudendo alla grande il settimo inning. Nell'ottavo mi guardo intorno e tutto il pubblico è inchiodato al proprio posto, il momento è drammatico. Con Francois (singolo, spinto in seconda dal sacrificio di De Franceschi) e Casolari (base ball) sulle basi, c'è D'Auria in battuta con il conto pieno, e Faraone manda i suoi corridori per la doppia rubata. D'Auria gira a vuoto (secondo out) e Landuzzi spara in seconda (un vero colpo di genio, dato che Francois è più veloce di Casolari) per il terzo out. Un doppio gioco improbabile quanto entusiasmante, che manda in visibilio gli spettatori.

    Il Nettuno si salva dal patatrac nell'ottavo attacco bolognese, quando, con due out, un singolo di Carrozza e una base a Dall'Olio hanno rimesso l'Italeri in posizione punto per la prima volta in cinque riprese, e finalmente smontato l'ottimo Palazzetti. L'ingresso in campo del destro Juan Carlo Vigna ridà spazio ai nostri mancini, e infatti Russo corre per Carrozza e Matteucci entra come pinch-hitter al posto di Landuzzi, ma batte un alto pop davanti al catcher. Nel dubbio, mentre il catcher Barboni, D'Auria dalla terza e lo stesso Vigna convergono sulla palla, i corridori partono, e Russo è già a tre quarti corsia verso casa base quando il catcher nettunese si ferma inspiegabilmente a un metro dal punto di caduta della palla, immobile. Due metri davanti a lui, Vigna lo guarda, e resosi conto della situazione, allunga il guanto all'ultimo istante riuscendo a fare il terzo out.

    L'ultimo attacco nettunese merita il play-by-play. Milano ha già affrontato sei battitori (con tre K), ma il nostro bullpen è talmente corto che gli tocca provarci comunque, sapendo peraltro di dover affrontare la parte bassa del lineup avversario (dal sesto in poi). Il leadoff Patrone batte un singolo al centro, e viene sostituito da Romolo Salciccia sul sacchetto di prima. Barboni batte un bunt verso la prima base per farlo avanzare, ma ottiene un risultato ben più importante. La palla sembra inizialmente uscire in foul, ma poi continua a rotolare lungo il corridioio, e allora la difesa si affretta a giocarla. Però l'assistenza in prima è larga e Barboni arriva salvo sul terzo errore della Fortitudo. Milano passa in base Ubani e si ritrova con le basi piene e zero out. A quel punto, se uno chiude gli occhi gli sembra di essere a una partita di tennis, dal silenzio che c'è al Falchi. Mazzanti va strikeout, riaccendendo le speranze del pubblico. In fondo, la Fortitudo ha completato quattro doppi giochi la sera prima, e già due oggi. Va in battuta l'interbase Schiavetti. Ecco finalmente la battuta, dritta verso il nostro miglior difensore (e non solo nostro), Davide Dallospedale. E' una bella legnata secca, veloce, che viaggia rapidamente con un paio di rimbalzi verso il suo apparente destino di battuta in doppio gioco. A quel punto, non conta più il punto entrato su palla mancata, non conta più l'errore di dieci minuti prima, non conta più niente. Questo doppio gioco chiuderebbe la partita e porterebbe la serie sul due a zero per Bologna. Oltre mille persone sono pronte ad esplodere di gioia quando, appena superato l'infield, la palla tocca la terra rossa un paio di metri davanti a Dallo e si impenna clamorosamente, scavalcando il nostro seconda base e risolvendosi in un singolo a destra che frutta al Nettuno i due punti del vantaggio. Siamo sotto tre a due, ma c'è ancora un attacco, e comunque adesso il problema si chiama Ubani e sta in terza base, con un solo out. E' il turno alla battuta di Manny Francois, il seconda base. Gli basta una volata di sacrificio, ed è esattamente quello che ottiene, con una legnata all'esterno centro. Ma il nostro esterno centro non è dello stesso parere. Danny Newman fa qualche passo per aggiustarsi la rincorsa, raccoglie la palla già correndo e spara un missile che con traiettoria curva entra dritto nel guanto di Nanni, dopo un solo rimbalzo, quando il corridore è ancora ad un metro da casa. Doppio gioco clamoroso. Non possiamo godercelo come vorremmo, in realtà, non solo perché comunque adesso siamo sotto tre a due, ma anche perché, per la seconda volta in questa partita, l'intero dugout nettunese ritiene di darsi un tono entrando in campo senza alcun motivo se non l'inevitabile contatto tra corridore e difensore in occasione di un arrivo in base (era già successo per un out in prima di De Franceschi nell'inning precedente). Vigna gestisce senza problemi il nostro attacco successivo (lo stesso lanciatore perse due partite in un giorno qui in regular season, ma non è sempre domenica e comunque il dominicano è un closer assolutamente legittimo), e così il Nettuno, come si dice in gergo tennistico quando si strappa il servizio all'avversario, ha ottenuto il break, vincendo una gara a Bologna.

    Tante altre cose si potrebbero raccontare di questa partita. Per esempio, si potrebbe parlare della trasformazione dei giocatori nettunesi in epoca di playoff rispetto alla stagione regolare. Non è una novità, nessuno in Italia è capace come loro di introdurre il fattore "pressione" su avversari e arbitri, è una caratteristica che era risputa già negli anni settanta, quando ho cominciato a seguire questo sport. Ovviamente risultano molto sgradevoli ai pubblici avversari (infatti qualche esagitato tra gli spettatori ha ritenuto di voler polemizzare con i giocatori nettunesi anche dopo la partita), ma a me sembra che questo sia semplicemente il loro modo di interpretare il gioco. I nettunesi non scherzano: poiché sanno che gli arbitri sono a volte inadeguati rispetto alla situazione, non rinunciano al tentativo di usare ogni arma lecita per cercare di influenzarli. Un paio di esempi. Nel settimo inning, battendo leadoff, Dallospedale ha raggiunto il cuscino di prima con un anticipo che chiunque sulle tribune, in qualunque punto si trovasse, ha percepito nettamente, tranne l'arbitro che era lì a due metri, che infatti ha chiamato l'out. La base su ball a Ubani, al nono inning, era molto dubbia (io osservo la partita esattamente da dietro al piatto, e se ho qualche difficoltà a valutare l'altezza della palla, quando è fuori dal piatto lo vedo benissimo), eppure l'arbitro glie l'ha concessa. Le due uscite dal dugout dei giocatori tirrenici mi sono davvero sembrate delle scene di un teatrino, e non ho dubbi che nelle stesse situazioni, ma in regular season, nessuno di loro avrebbe fatto una piega. Non posso lasciare il lavoro per andare a Nettuno, ma penso che la mia previsione potrà essere confermata dalle radiocronache su Ciao Radio: a Nettuno ci sarà aria pesante, di sicuro, perché loro sanno che quando l'arbitro ha un attimo di dubbio sulla decisione da prendere, in quell'attimo potrebbero venirgli in mente le conseguenze della sua decisione qualora fosse contraria alla squadra di casa. Contro questi trucchi, che ripeto io ritengo del tutto leciti e anzi sintomo di conoscenza degli aspetti psicologici del gioco, gli arbitri come gli avversari hanno un solo antidoto: non farci caso, e non farsi influenzare. In fondo, non mi risulta che il campo di Nettuno registri una media di incidenti superiore ad altri, voglio dire che poi alla fine sono solo parole, o al massimo spintoni.

    Come spesso succede in questo sport, gli spunti sarebbero tantissimi. Però alla fine preferisco pensare che l'azione che ha deciso l'incontro è stata il rimbalzo falso della palla davanti a Dallospedale. Tra i tanti fattori che possono risultare decisivi in una partita di baseball, questa volta è stato decisivo il destino. Adesso andiamo a giocarci le nostre chance allo Steno Borghese, per le prossime tre partite. Lunedì potrebbero essere schierati Salciccia contro Betto, martedì Ventura contro Wakita, e mercoledì Palazzetti contro Newman (ma Faraone ha maggior flessibilità, potendo usare anche Ricci e Masin, e al limite anche Vigna, come partenti). Tre gare appassionanti, comunque. Io vorrei chiudere con due suggerimenti per i miei lettori. Il primo è: se potete, non perdetevi le radiocronache. Il secondo è: non prendete impegni per venerdì prossimo. Ci vediamo al Falchi.


   

Past Speaker's Corners:

31 agosto-1 settembre: Italeri - Caserta
24-25 agosto: San Marino - Italeri
17-18 agosto: Rimini - Italeri
10-11 agosto: Italeri - Grosseto
20-21 luglio: Nettuno - Italeri
13-14 luglio: Italeri - Modena
22-23 giugno: Paternò - Italeri
15-16 giugno: Italeri - Anzio
8-9 giugno: Parma - Italeri
1-2 giugno: Caserta - Italeri
25-26 maggio: Italeri - San Marino
18-20 maggio: Italeri - Rimini
11-12 maggio: Grosseto - Italeri
4-6 maggio 2001: Italeri - Nettuno
27-28 aprile 2001: Modena - Italeri
20-21 aprile 2001: Italeri - Paternò
13-15 aprile 2001: Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001: Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001

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