Lo Speaker's Corner
Nettuno
, 10 - 12 settembre 2001
NETTUNO vs. ITALERI
Gara 3 - Gara 4 - Gara 5 

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Le cifre del weekend

Le foto della settimana

Classifica del campionato

    Un'immagine che non ho visto riassume meglio di altre la trasferta di Nettuno: Yoshimune Wakita sul monte martedì sera, al rientro dopo un ulteriore mese di stop, che lancia tutto quel che può con grande dolore, non ce la fa più e viene sostituito nella seconda ripresa, desolato per non essere riuscito a dare il suo contributo, che avrebbe fatto la differenza nella serie. Dopo la partita, a cena, Yoshi ha mangiato tenendo la forchetta con la mano sinistra, con il berretto calato sugli occhi e lo sguardo basso. La sua desolazione è anche la nostra, perché sappiamo di non esserci potuti giocare al meglio le nostre chance, che sulla carta erano costituite da un monte di lancio superiore, sicuramente in profondità ma anche in qualità, e da un lineup all'altezza delle migliori concorrenti.

    Però è chiaro, non puoi sperare in una completa da tutti i tuoi partenti. Siamo arrivati a fine stagione con Wakita inabile, Milano e Mura doloranti, Incantalupo rimasto in America. Con questo monte, per quanto eroiche siano state alcune prestazioni dei superstiti (Betto e Newman), e per quanto Corradini ci abbia addirittura sorpreso per la sua consistenza, seppur non troppo durevole, non saremmo comunque andati da nessuna parte.

    Reduci dalla bruciante sconfitta di gara 2 a Bologna (quando una palla destinata al doppio gioco che avrebbe chiuso l'incontro ha trovato un rimbalzo fasullo che è valso la vittoria per il Nettuno, come sempre meritevole di provarci fino in fondo), pensavamo addirittura che Faraone facesse pretattica, annunciando Diego Ricci partente in gara tre. Per quanto nemmeno ventenne, Mauro Salciccia aveva meritevolmente consolidato il suo ruolo di starter in gara tre nella regular season. Ma il manager tirrenico non faceva pretattica, e Ricci ha lanciato una gran partita. Come spesso accade, distinguere i meriti del monte dai demeriti del box non è facile, sta di fatto che dopo sette riprese avevamo all'attivo la pochezza di tre valide, ed è bastata la quarta in apertura di ottavo (un bel doppio di un inarrestabile quanto solitario Carrozza, tre su tre per lui alla fine), più un colpito, a convincere Faraone che il Vigna time era arrivato. Il dominicano, vera arma in più per i nostri avversari (l'anno scorso gli avevamo mostrato lo stesso ruolo interpretato a casa loro da Incantalupo, ma...), ha chiuso con due perfect innings, e al Nettuno sono bastati i tre punti rifilati a freddo nella prima frazione a Fabio Betto (eroicamente sul monte per tutte e otto le riprese, per salvaguardare le braccia dei suoi compagni) per vincere l'incontro. La partita che tutti si aspettavano terreno di caccia per i battitori si è risolta in un appassionante duello di lanciatori. 

    La sera dopo era giunto il momento di Wakita, che forse ci sarebbe bastato al cinquanta per cento, visto che Cipriano Ventura ha mostrato da subito di non aver recuperato sufficienti forze in tre giorni di riposo. Ma lo stato di salute del braccio di Yoshi non era davvero "percentualizzabile" rispetto al girone d'andata, e così eravamo già sotto quattro a zero al primo inning, e al secondo presentavamo già Corradini sul monte. Dall'altra parte, anche noi ci facevamo rispettare, e con tre punti al secondo inning sembravamo in grado di riacciuffare un'incontro quasi compromesso. Ventura non era proprio in serata, tanto che veniva sostituito dopo un singolo di Dall'Olio in apertura di quarto. Al suo posto Masin, il lanciatore che tutti in cuor loro si auguravano di incontrare, perché considerato l'anello debole della loro catena. Ma lanciando, com'è ovvio, d'esperienza (una base ball e sei valide in sei riprese), il mancino nettunese riusciva ad approfittare in pieno della nostra incostanza produttiva, e la Fortitudo si dimostrava in vena di regali lasciando uomini in base ad ogni ripresa, e riuscendo alla fine a produrre un solo punto (con una volata di Landuzzi) contro di lui. Il nostro monte era ben tenuto da Ricky per sole due riprese, e al suo calo corrispondeva la rottura degli argini. In una gara dove il Nettuno riusciva a segnare dodici punti battendo nove valide, noi ne abbiamo confezionati solo quattro battendone ben tredici.

    Eravamo già con le spalle al muro in gara cinque, ma quando Mazzotti si girava verso i suoi lanciatori, si trovava alle prese con uno scenario desolante. Newman avrebbe ancora avuto l'energia per lanciare profondo (alla fine gli ci sono voluti 144 lanci per arrivare al primo out del settimo inning), ma ha dovuto sprecarne una quantità enorme a causa di chiamate assurde da parte dell'arbitro di casa base, che si è meritato un intero paragrafo di questo Corner, che potrete leggere più sotto. Anche Palazzetti, pure lui in riposo per soli tre giorni, non era al meglio della condizione, ma alla fine ancora una volta la differenza l'ha fatta Juan Carlo Vigna, con quattro riprese di rilievo finale che gli sono valse la seconda salvezza della serie (oltre la vittoria in gara due), nonché il giudizio di MVP, almeno da parte mia. Che le basi per ball ci abbiano letteralmente ucciso è indicato dal fatto che, ancora una volta, la supremazia nelle battute (dodici a cinque per l'Italeri) non ha trovato riscontro nel risultato (otto a quattro per il Nettuno). Nel computo totale della serie, Bologna ha collezionato 46 valide contro 35, ma ha concesso 42 basi ball (forse un record, con 23 nelle ultime due partite!) contro solo 14. Fine dei giochi.

    E allora, in questa mia ultima uscita del campionato 2001, vorrei mettere in ordine i tre sentimenti con cui chiudo la mia stagione.

    Primo: il senso di gratitudine nei confronti della Fortitudo. Grazie ai dirigenti, per avere allestito una squadra competitiva, che ha mostrato per lunghi tratti il baseball migliore della penisola. Grazie a Mauro Mazzotti, che l'ha guidata con perizia, dedizione e personalità da vero leader, con il suo staff (Roberto Radaelli e Alessandro Carati). E grazie soprattutto ai giocatori, che hanno dato tutto quel che avevano con passione, fino all'ultima goccia di energia. Mi scappa di fare dei nomi... 
   
Grazie a Fabrizio Russo, il Capitano, che ci ha regalato la sua migliore stagione da anni, giocando un sopraffino prima base e alzando la sua media battuta di più di cento punti rispetto al 2000. Grazie a Matteo Dall'Olio, che ha tirato la carretta per mesi, giocando quasi tutte le partite nel ruolo più impegnativo (quando ce lo siamo ripresi Bissa non se n'era ancora andato) e legnando con fastidiosa (per i pitcher avversari) regolarità finché la forza lo ha sorretto. Grazie a Ricky Matteucci, tornato da un esilio di cinque anni, per il quale io non riuscirò a perdonarlo, e senza il quale sarebbe tranquillamente in testa a svariate classifiche di battuta in carriera, che ci ha ancora regalato lo spettacolo del suo giro di mazza (Ruben Santana, che l'ha conosciuto quest'anno, lo ha soprannominato "El Natural"), e che nel 2002 compirà 45 anni e li festeggerà, sono convinto, vestendo ancora il "suo" numero 33. Grazie a Gigi Carrozza, che in una stagione tutto sommato sottotono non ha trovato un solo detrattore, perché a nessuno verrebbe in mente di desiderare qualcun altro nel box di battuta quando si decide una partita, e che personalmente non vorrei mai più vedere con un'altra divisa addosso. Grazie a Davide Dallospedale, un guanto da major leaguer che vale da solo il prezzo del biglietto. E ovviamente grazie a Danny Newman, il salto di qualità per la Fortitudo 2001, un animale a parte come molti fuoriclasse, che ci ha entusiasmato con la sua personalità non convenzionale e la sua mentalità vincente. E poi, un grazie a parte allo sfortunato Yoshimune Wakita, che ci ha regalato il più strabiliante girone d'andata che mai un pitcher abbia sfoderato in questo Paese, e a Ruben Santana, ancora il nostro miglior battitore in regular season, crollato nel finale per problemi fisici. Grazie all'artista Cristian Mura, al capobranco Fabio Betto, al giovane Fabio Milano che al primo giro si è cuccato la Nazionale, e a tutti gli altri. La mia non è ovviamente una classifica di merito, perché anche Lele Frignani, Bidi Landuzzi, Alex Neri, Toro Finetti e Ricky Corradini  hanno dato un contributo determinante al successo della squadra, così come gli utilissimi backup (Fabio Frignani e Mirko Belletti). In particolare vorrei ringraziare e salutare il grande Marco Nanni, che se ho capito bene ha chiuso con questa semifinale la sua gloriosa carriera in maglia Fortitudo, per iniziarne subito un'altra da allenatore (a breve partirà per gli USA con Mazzotti). Voglio chiudere questo paragrafo con un ringraziamento a parte per Renzo Moretti, il nostro segretario, senza il cui lavoro né questo sito, né l'organizzazione Fortitudo girerebbero allo stesso modo.

    Secondo: il senso di rispetto nei confronti degli avversari che ci hanno eliminato. Onore al Nettuno, squadra supertosta, che ottiene più di quel che vale (e credo che il Rimini lo dimostrerà) grazie alla più formidabile mentalità da battaglia che si possa vedere sui nostri campi. Sempre attenti e concentrati (non ricordo che abbiano girato un solo ball in tutte le semifinali, nelle quattro partite che hanno vinto hanno battuto ventotto valide subendone trentasei), sempre "fastidiosi", dei veri guerrieri. Il rimbalzo falso che ci è costato gara due o l'arbitraggio scandaloso di gara cinque devono passare in secondo piano rispetto alla giusta vittoria ottenuta sul campo dai nostri avversari. Complimenti.

    Terzo: il senso di fastidio per aver ritrovato dietro al piatto di casa base, nella partita che ha chiuso la nostra stagione, un arbitro che francamente non avrebbe dovuto stare lì. Il signor Fancellu è il fantasista che l'anno scorso a Parma spezzò le nostre ultime speranze di playoff inventandosi un fuoricampo da tre punti che semplicemente nessuno aveva battuto. Forse non saremmo comunque andati ai playoff, ma a seguito di quella partita il nostro Presidente fu squalificato per un mese (o due?). A Nettuno mercoledì sera, la performance dell'arbitro livornese è stata appena un po' meglio di quella di Wakita la sera prima. Dopo tre o quattro riprese decorose, ha perso completamente il senso di quello che stava facendo, come troppo spesso gli succede, smettendo di chiamare strike a Newman (dieci basi ball per Danny sono quasi il doppio del suo precedente massimo in carriera, Fancellu glie ne ha decretate otto tra l'inizio del quinto inning e il primo out del settimo), commettendo un errore tecnico per il quale credo che la nostra squadra avrebbe potuto anche elevare un protesto (al quinto inning, su una girata di mazza di Paoletti con due strike, ha prima chiesto l'intervento dell'arbitro di prima, ma poi quando questi ha decretato l'out ha deciso che si trattava di una sprizzata in foul, dando un'altra chance all'esterno destro nettunese), e coronando infine la sua infame prestazione con una chiamata di ball su una palla messa precisamente in mezzo al piatto da Milano a Barboni su conto pieno al settimo inning. Io non so perché l'arbitro Fancellu non riesca più ad essere sereno nei nostri confronti, evidentemente avrà i suoi motivi. Io però adesso ho i miei per non esserlo più nei confronti suoi, e spero che lui legga queste righe perché vorrei suggerirgli di declinare eventuali futuri inviti ad arbitrare ancora la Fortitudo. A tutti può capitare una serata storta, e ovviamente ci sono arbitri migliori di altri (come succede ai giocatori, agli allenatori, ai dirigenti, e anche agli speaker). Ma quello che trovo inaccettabile è l'atteggiamento di arroganza a cui questo signore ci ha ormai abituati. Io prego la nostra dirigenza di richiederne l'esclusione dalle terne (o quaterne) che ci arbitreranno nel futuro. Noi investiamo energie, tempo e denaro nella squadra di baseball, e non dovremmo essere più disposti a farci trattare in questo modo. Pretendiamo di essere rispettati. Se dovesse capitarmi ancora di ritrovarlo in campo, non credo che sarei in grado di fare il mio lavoro di speaker con la tranquillità necessaria. Probabilmente farei meglio a lasciare l'incombenza a qualcun altro, andare a pagare il mio biglietto, e tornato nello stadio da semplice tifoso dirgli tutto quello che penso di lui e che qui non posso dire per non rischiare una denuncia. Sia chiaro, lo ripeto, Fancellu non è responsabile della nostra eliminazione dai playoff, ma questo non è affatto un merito suo, ma della squadra del Nettuno che ci è stata superiore. La sua colpa è quella di fare l'arbitro di baseball, attività per la quale è palesemente non attrezzato. 

    Scusate lo sfogo, cari amici, giunto proprio in chiusura di stagione. Vorrei infatti avviarmi alla conclusione dichiarando che quest'anno mi sono proprio divertito, molto più che in passato. Se i tanti messaggi che sono giunti nei due giorni successivi alla fine della nostra avventura ne sono un'indicazione, non sono stato l'unico. Abbiamo ricevuto e-mail da tifosi che hanno ringraziato, come ho fatto io, per lo spettacolo che la squadra ha offerto in questa stagione. Nel caso dei tifosi che si identificano sotto lo striscione "Quelli del Loggione", credo proprio che il ringraziamento debba semmai essere reciproco. So che l'impegno dei dirigenti è di puntare a migliorare ancora, ed esattamente come lo scorso anno, non sono passate quarantotto ore dalla fine del nostro campionato prima che io li sentissi già parlare dei progetti per il futuro. Mazzotti sarà ancora con noi, e questa è la prima garanzia. Se ci saranno novità "pubblicabili" (sapete che il riserbo è dovuto, a trattative in corso), non mancherò di tenervi informati con edizioni estemporanee del mio corner. Il sistema delle date sulle mazze nella pagina del menù ha incontrato il vostro favore, e quindi lo manterremo, perché così potrete vedere in un solo colpo d'occhio quali pagine sono state aggiornate di recente. Non mancate di visitarci, ogni tanto. Per dire, prima o poi il sito della Federazione rilascerà i boxscore delle partite di martedì e mercoledì, che a tutt'oggi (sabato!) non compaiono ancora in rete. Quando lo faranno, li ritroverete anche qui.

    So che questa pagina viene visitata dagli appassionati di un po' tutta Italia, e io voglio ringraziare tutti per avermi letto. Auguro a Rimini e Nettuno una serie di finale appassionante e piena di spunti tecnici ed agonistici di rilievo, al termine della quale battezzo che i romagnoli si cuciranno finalmente la loro stella sul petto, sfatando la famosa cabala che per trent'anni ha negato a chiunque tre scudetti consecutivi. Dopodiché, la stagione che si apre ci dispone alla pazienza. 

    Coraggio, il prossimo marzo non è lontano.    

   

Past Speaker's Corners:

7-8 settembre: Semifinale Italeri - Nettuno
31 agosto-1 settembre: Italeri - Caserta
24-25 agosto: San Marino - Italeri
17-18 agosto: Rimini - Italeri
10-11 agosto: Italeri - Grosseto
20-21 luglio: Nettuno - Italeri
13-14 luglio: Italeri - Modena
22-23 giugno: Paternò - Italeri
15-16 giugno: Italeri - Anzio
8-9 giugno: Parma - Italeri
1-2 giugno: Caserta - Italeri
25-26 maggio: Italeri - San Marino
18-20 maggio: Italeri - Rimini
11-12 maggio: Grosseto - Italeri
4-6 maggio 2001: Italeri - Nettuno
27-28 aprile 2001: Modena - Italeri
20-21 aprile 2001: Italeri - Paternò
13-15 aprile 2001: Anzio - Italeri
6-8 aprile 2001: Italeri - Parma
Precampionato - marzo 2001
Precampionato - febbraio 2001
Precampionato - gennaio 2001

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